La bravata dei due ragazzi che, non sapendo come raggiungere Riccione da Coriano, hanno chiamato il 118 e richiesto l’intervento di un’ambulanza per un finto malore non ha lasciato indifferente l’Opi Rimini, che sottolinea il “rischio emulazione”.
Avevano bisogno di un passaggio per andare da Coriano a Riccione. E allora perché non chiamare il 118 e, fingendo un malore, richiedere l’intervento di un’ambulanza per farsi “accompagnare” a destinazione? La bravata, ideata da due 20enni residenti nel Milanese e pubblicata su TikTok, dove è divenuta ben presto virale, ha suscitato lo sdegno dell’Ausl Romagna, che ha denunciato i responsabili, ma anche quello di Opi Rimini, che ha prontamente stigmatizzato l’accaduto.
Nicola Colamaria, presidente dell’Ordine, esprime “profonda indignazione per quanto rappresentato nel video diffuso sui social in cui alcuni giovani si beffano del sistema di emergenza 118 e dei professionisti che, con abnegazione e professionalità, garantiscono cure tempestive ai cittadini”.
Aggiunge il presidente di Opi Rimini: “Cosa sarebbe successo se contestualmente ci fosse stata la necessità delle medesime risorse sanitarie per un’emergenza reale? I sistemi di emergenza sono a disposizione dei cittadini che hanno un’effettiva necessità, e non possono essere beffati per aumentare la visibilità di individui poveri di reali valori umani, culturali e sociali”.
Colamaria sollecita quindi provvedimenti nei confronti dei due ragazzi: “Occorre porre un freno immediato al diffondersi di simili episodi, che rischiano di essere emulati, magari alzando la posta in gioco. L’auspicio è che l’Azienda Usl della Romagna segnali l’accaduto alla Procura della Repubblica affinché i responsabili siano chiamati a risponderne nelle sedi opportune”.
Redazione Nurse Times
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