Empoli. Un operaio sessantunenne, colto da infarto, è stato rianimato dai colleghi di cantiere che lo hanno assistito fino all’arrivo dei sanitari del 118. La formazione ricevuta tramite i corsi aziendali di primo soccorso e BLS, hanno avuto un’importanza radicale.
Quando i colleghi se ne sono accorti e hanno visto lo sfortunato Gianni (lo chiameremo così) disteso accanto alla ruspa, purtroppo il suo cuore aveva già smesso di battere. Sono corsi in suo aiuto presi dal panico e sembrava proprio che non ci fosse nulla da fare. Gianni non rispondeva e non respirava più. Poi, però, dopo qualche attimo di confusione e di smarrimento, si sono ricordati di essere stati addestrati per far fronte ad un evento di quel tipo. Non avevano più a mente i dettagli di quei corsi di formazione frequentati tempo prima e verosimilmente non sapevano dare delle spiegazioni esaurienti alle varie azioni che avrebbero dovuto compiere, ma… sapevano cosa fare: hanno subitamente allertato il 118 ed hanno praticato a Gianni un efficiente massaggio cardiaco, senza pause, fino all’arrivo dei soccorsi avanzati. I sanitari lo hanno prontamente rianimato e trasportato all’Ospedale San Giuseppe di Empoli.
Era iniziata una giornata di lavoro come tante, per lo sfortunato Gianni: sveglia prestissimo, colazione, solita litigata mattutina con la moglie e via di corsa al cantiere. Lavoro pesante, quello di Gianni. Ma per lui è oramai pura e semplice routine, consolidata negli anni e a cui probabilmente non rinuncerebbe mai, neanche sotto tortura: è una parte importante della sua vita. Il sole, il sudore, la polvere, i macchinari, la soddisfazione di costruire qualcosa, i colleghi… Già, i suoi colleghi. Compagni di stanchezza, di risate, di arrabbiature e della silenziosa rassegnazione di ogni lunedì mattina. Compagni di vita. Che quando lo hanno visto in seria difficoltà, non hanno esitato a tirare fuori dal cilindro quanto di buono avevano dentro per riuscire a salvarlo.
La chiamata tempestiva dei soccorsi ed il massaggio cardiaco effettuato dai colleghi di Gianni, infatti, sono stati di fondamentale importanza per mantenere in vita Gianni, in quanto hanno permesso ai sanitari di intervenire prontamente con una scarica del DAE, avendo trovato un ritmo cardiaco defibrillabile. I suoi colleghi, compagni di vita, hanno svolto quindi un ruolo importantissimo verso quella che è stata la sua salvezza. Le manovre e le linee guida per la rianimazione, operazioni che hanno appreso nei corsi di Primo Soccorso e Basic Life Support, hanno fatto la differenza.
Gianni è ora ricoverato ad Empoli in gravi condizioni, ma è vivo. E i suoi colleghi, compagni di vita, possono sperare in un suo pronto recupero e magari di rivederlo di nuovo al cantiere. Per condividere di nuovo insieme stanchezza, risate, arrabbiature e la silenziosa rassegnazione di ogni lunedì mattina. E anche per ricordarsi, guardandolo sorridere, di aver fatto e di saper fare qualcosa di semplice ma allo stesso tempo di immensamente grande: salvare una vita.
Alessio Biondino
Fonti:
Lascia un commento