Dopo la registrazione sul registro degli indagati di 9 medici facenti parte della Commissione che decise la radiazione dall’Ordine dei Medici di Bologna dell’assessore Venturi emergono voci contrastanti
Il prof Pileri, che fa parte della commissione disciplinare dell’Ordine ma che nella seduta del 30 novembre era assente (era Napoli ad un congresso) pur avendo già espresso la sua posizione di contrarietà in una lettera, definisca la situazione “imbarazzante”. E continua “Ero contrario e avvertii sul rischio politicizzazione”.
L’Ordine dei medici di Bologna rivendica di aver agito “secondo le regole previste dalla legislazione vigente” nel decidere la radiazione di Sergio Venturi.
Una decisione “fondamentalmente politica”, secondo il professor Claudio Borghi, presidente della Società medica e chirurgica, definizione condivisa anche dal luminare dall’Ematologia Stefano Pileri. Contro la radiazione votarono due medici (Luigi Bolondi e Vittorio Lodi).
L’Ordine dei medici dopo aver sospeso dieci medici, tra cui il direttore del dipartimento di Emergenza Giovanni Gordini e l’ex direttore sanitario Angelo Fioritti (oggi a capo del dipartimento di Salute mentale), ha radiato Venturi.
La Procura, che aveva aperto un fascicolo conoscitivo sulla vicenda, ora ha deciso di indagare per abuso d’ufficio nove medici, quelli che votarono a favore della radiazione. Il loro legale Alberto Santoli mantiene il riserbo “Esaurito il giro di interrogatori avremo modo di parlare”.
Intanto parla, attraverso una nota, l’Ordine, il cui presidente Giancarlo Pizza era assente nella seduta che decise la radiazione.
“L’operato disciplinare della Commissione Medica di quest’Ordine è già stato sottoposto al controllo di varie Autorità giudiziarie dalla Commissione Esercenti le Professioni Sanitarie alla Corte di Cassazione alla Corte Costituzionale, iniziative alle quali si è aggiunta, da ultimo, una ulteriore verifica in sede inquirente che ci si augura promossa al fine di escludere la ricorrenza di rilievi penali nei conflitti di attribuzione già lamentati dalla Regione e dall’iscritto Dott. Venturi.
Quest’ultima circostanza nulla aggiunge o toglie alla convinzione dei Commissari tutti d’aver agito secondo le regole previste dalle disposizioni legislative vigenti e nella piena consapevolezza che qualunque decisione, come qualunque azione – deontologica o giudiziale – possa e debba essere verificata nelle varie forme e nei vari gradi di giudizio ammessi dall’ordinamento.
In tale convinzione quest’Ordine ha cercato di prestare la propria piena collaborazione istituzionale all’Autorità inquirente in ogni occasione in cui gli sono stati richiesti elementi conoscitivi e del pari in tale consapevolezza ci si attende che ogni dubbio – anche il più spiacevole – possa essere fugato con il concorso di tutte le citate Autorità investite dei casi e delle vicende prodottesi, continuando in ogni caso ad esercitare con serenità e convinzione quei compiti e quelle funzioni istituzionali conferite sia dal legislativo che dal deontologico, con alcuna presunzione di infallibilità”.
Redazione NurseTimes
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