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Nursing Up. Nel Lazio, alla ASL Roma 1 sono alla ricerca dei fondi perduti?

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Lazio, giro di vite sui precari. Zingaretti "un patto sociale che investe sul lavoro"
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Riceviamo e pubblichiamo una nota del sindacato Nursing Up della regione Lazio riguardante lo stipendio accessorio dei lavoratori della ASL Roma 1

Questa Redazione rimane a disposizione della ASL Roma 1 per eventuale replica.

Nel Lazio, alla ASL Roma 1 sono alla ricerca dei fondi perduti? Ora hanno una consistenza, ora un’altra, dopo un’altra ancora

Alla ASL Roma 1 migliaia di lavoratori del Comparto Sanità vedono “sequestrato” il loro stipendio accessorio, quale parte integrante e irrinunciabile della retribuzione, dal Commissario Straordinario nominato dal Presidente N. Zingaretti.

E’ un atteggiamento che danneggia lavoratori con stipendi fermi dal 2007! Si tratta di una manovra che sta mettendo in crisi intere famiglie che non riescono a “sbarcare il lunario”. Mutui da pagare, debiti che aumentano, libri scolastici e tasse universitarie che non riescono ad essere onorati…

Il razionale alla base di questa strategia commissariale è di ottenere il consenso dei Sindacati per decurtare il Fondo della Produttività di un 5% per poi distribuirlo a coloro che, arbitrariamente, il Commissario individuerà come autori di “buone pratiche” (sic!).

Per chiarire il contesto in cui sta avvenendo tutto ciò, occorre evidenziare che questa neo-nata ASL è un collage di tre ex aziende (un azienda ospedaliera e due asl) non ancora integrate.

Eccetto la c.d. struttura di base, infatti, presenta profonde carenze rispetto all’omogeneità dei reali meccanismi operativi, che rappresentano le regole di funzionamento, ma soprattutto riguardo ai processi sociali (i comportamenti collettivi del personale nei confronti della organizzazione che impattano sul clima all’interno di essa…) che in una organizzazione di elevatissima complessità, com’è quella sanitaria, costituiscono l’ambito nevralgico del suo funzionamento.

Tutto ciò è accompagnato da frammentazione organizzativa e da processi di lavoro non ancora omogenei, tali da lasciar trasparire tre diverse culture aziendali.
E’ proprio tale realtà che, in totale assenza di un Regolamento (integrato ed integrabile) di valutazione delle performance, rispettoso dell’autonomia e della titolarità delle Professioni Sanitarie (sancita per legge), il Commissario Straordinario vuole strappare il 5% del “monte produttività” per darlo a chi vuole lui, senza neanche stabilire il quanto, il come e il perché!

Vogliamo sottolineare che la c.d. legge Brunetta, come espresso da una nota dell’Agenzia governativa incaricata di gestire la Contrattazione Nazionale (ARAN), non è ancora applicabile nel comparto sanità e non lo sarà fino al rinnovo dei Contratti Collettivi Nazionali.
Ci troviamo di fronte ad una forzatura che sta danneggiando economicamente intere famiglie che, se continua così, saranno destinate a trascorrere un triste Natale.
Stiamo parlando di lavoratori, quali infermieri, tecnici, fisioterapisti, ecc, che per la natura della loro professione vivono immersi nella sofferenza, nella malattia delle persone assistite e dei loro famigliari. Professionisti che colpiti economicamente e, ancor di più, dal disconoscimento del loro prezioso lavoro, stanno perdendo la motivazione e, purtroppo, anche la loro salute psico-fisica!

Nel 2015 è già toccato a circa 200 lavoratori ad essere penalizzati per la mancata realizzazione, da parte dello stesso Commissario (allora Direttore Generale della ASL Rm E) di un sistema di valutazione per le progressioni economiche orizzontali rispettoso della peculiarità delle diverse professioni sanitarie del comparto. A tal proposito aggiungiamo che vogliamo fare chiarezza sui fondi contrattuali che, nel processo di contrattazione integrativa, sono stati presentati alle OO.SS. in consistenze troppo variabili (?).
Questi lavoratori (infermieri, tecnici sanitari…) sono stati penalizzati perché il c.d. primario (medico) della Struttura in cui essi esercitavano la loro professione (autonoma ed esclusiva anche se in un ottica di integrazione multi professionale) ha fallito i suoi obiettivi di budget (sic!).

Il primario fallisce i suoi obiettivi e gli infermieri non vengono pagati! Semplicemente vergognoso!

Il Nursing Up, non solo quello regionale ma a tutti i livelli, è un fautore della meritocrazia ma vuole che oneri e onori siano pertinenti al mandato delle specifiche professioni. Se il Commissario è interessato a creare e proporre un coerente e moderno sistema di valutazione, lo faccia pure, ma tenga a mente il motivo per cui in una azienda sanitaria si assume personale di profili diversi. Si ricordi di impiegarlo per lo stesso motivo per il quale lo ha assunto!!! Solo se è così potrà valutarlo!

Assumere un infermiere per fargli fare l’ausiliario o l’ancella del medico significa sottrarre assistenza infermieristica ai pazienti, significa impiegare male il contributo fiscale dei cittadini e cagionare danno all’erario.
Intanto chiediamo il pagamento della parte di produttività collettiva erogabile (50%) entro il mese di novembre 2016, secondo i criteri già contrattati nella ex asl Roma A e ex asl Roma E nel 2015.

In una fase transitoria, com’è quella che la neo-nata ASL Roma 1 sta vivendo, è l’unica strada percorribile, se non si vuole affliggere ulteriormente i lavoratori e le loro famiglie.

Chiediamo, inoltre, di bandire immediatamente, in linea con gli intenti dichiarati in occasione dell’accordo sui passaggi di fascia di dicembre 2015, le selezioni per le progressioni orizzontali per recuperare quanto negato ingiustamente a circa 200 dipendenti nel 2015.

La scrivente Organizzazione Regionale, in assenza di risposte immediate da parte del Commissario, si troverà costretta a fare altri passi per chiarire molti degli aspetti contabili che stanno emergendo nel corso del processo di contrattazione integrativa nella suddetta ASL.

Coordinamento Regionale Nursing Up Lazio
Laura Rita Santoro

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