Di seguito la lettera indirizzata al
Direttore Generale ASL Salerno;
Direttore Sanitario ASL Salerno;
Direttore SGRU ASL Salerno;
Direttore Sanitario PO Nocera ;
Egregi Direttori,
come certamente saprete il Giudice del Lavoro del Tribunale di Nocera ha rigettato l’istanza prodotta dalla scrivente sigla sindacale relativamente al demansionamento strisciante degli infermieri, cosa tra l’altro giustificata in maniera molto singolare.
Quello che ci preme esprimere, comunque, è il senso di disgusto con il quale sono state recepite le grida di esultanza di qualche vostro dipendente che, al pari di tanti che inevitabilmente salgono sul carro effimero dei vincitori, dimentichino che in Italia esistano tre gradi di giudizio, cosa per la quale sarebbe stato più accorto attendere, come faremo certamente noi, l’esito della discussione in Cassazione, laddove tante altre realtà hanno trovato il giusto riconoscimento alle istanze avanzate dagli infermieri.
E state tranquilli che noi arriveremo in Cassazione per tutte le singole posizioni accese.
Detto ciò, vogliamo ribattere alle considerazioni espresse a mezzo social da qualche dipendente del PO di Nocera che si fregia del titolo di dirigente pur non essendolo, e probabilmente mai lo sarà, il quale ringalluzzito dalla sentenza di I Grado, ha esternato le sue riflessioni (sic!) sostenendo che dopo anni di patemi sia arrivata la sentenza definitiva, che il Giudice ha esaltato l’operato della DS che non ha concesso l’abbandono del malato, e ha rigettato il ricorso dei manipoli assolvendo la DS.
Innanzitutto, sarebbe opportuno che il suddetto dipendente si faccia una rilettura di come funzioni il sistema giudiziario italiano, ovvero che non si fermi al Giudizio di I Grado, poi ci dovrebbe spiegare dove e quando la nostra organizzazione abbia avanzato querela nei confronti della Direzione Sanitaria di Nocera, e da ultimo chieda immediatamente scusa ai colleghi tacciati di essere un manipolo.
Siamo certi che non lo farà.
Comunque, atteso che lo stessa difenda a spada tratta il demansionamento che ha posto in essere per gli infermieri di Nocera, e considerato che il giudizio finale sia ancora da definire, ci attiveremo con i nostri legali per capire se si possa agire penalmente nei suoi confronti una volta che il giudizio di Cassazione diverrà definitivo.
Altra considerazione che facciamo, e rivolgiamo al suddetto dipendente, è che se sia tanto soddisfatto dell’azione resa a tutela del malato, come mai non abbia coinvolto nella detta tutela TUTTE le figure professionali che gravitano attorno al malato?
Perché la sua illuminata azione si è rivolta unicamente nei confronti dell’infermiere? Eppure se la sua azione fosse dedita alla salvaguardia del malato come mai non ha ritenuto di implementarla includendo i medici? Forse perché come da tempo immemore si narra si è forti con i deboli e debole con i forti, denotando un cuor di leone di medievale memoria.
Comunque, volendo sposare il suo ragionamento, naturalmente in maniera del tutto astratta, riteniamo che da oggi, considerato che si tratta di attività considerate da qualche dirigente “motivo di soddisfazione”, sarebbe gratificante che il Primario e il Dirigente Infermieristico nonché il Coordinatore si armassero di buona volontà e, in ossequio al suddetto principio di leale collaborazione facessero l’igiene ai pazienti, rifacessero i letti, accompagnassero i paziente in bagno e, laddove necessario, cambiassero i pannoloni.
Siamo certi che non avverrà ed è per questo motivo che vi aspettiamo, ardentemente, al Palazzaccio.
NURSIND SALERNO
Il Delegato Aziendale PO Nocera, Acanfora Luigi
Il Segretario Territoriale Biagio Tomasco
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