Ecco come potrebbero cambiare i colori delle varie zone col decreto che entrerà in vigore il 16 gennaio.
Con il nuovo Dpcm che entrerà in vigore dal 16 gennaio sono diversi gli scenari che si ipotizzano per quanto riguarda le nuove misure restrittive per combattere il coronavirus e, di conseguenza, le possibili nuove zone attribuite a ciascuna regione in base al rischio. Per quanto riguarda l’indice Rt, i parametri sono già stati modificati: prima la soglia per entrare in zona arancione era 1,25, mentre ora è stata abbassata a 1; per la zona rossa, invece, la soglia è passata da 1,50 a 1,25.
Non solo: il Governo starebbe pensando, su suggerimento dell’Iss e d’accordo con il Cts, di modificare gli altri criteri in base ai quali le regioni vengono collocate nelle varie fasce colorate: la proposta prevedrebbe la zona rossa automatica, a prescindere dall’Rt, quando l’incidenza settimanale è di 250 casi ogni 100mila abitanti. Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, la provincia autonoma di Bolzano e le Marche sono le regioni che rischiano il passaggio in zona rossa per via di questo parametro.
Partendo dal presupposto che dall’11 gennaio entrano in zona arancione la Lombardia, il Veneto, l’Emilia Romagna, la Sicilia e la Calabria, ecco come i colori attribuiti potrebbero cambiare già dal 16 gennaio, regione per regione.
In Lombardia l’Rt è a 1.27 e, con l’abbassamento della soglia che fa scattare la colorazione successiva, dal 16 gennaio potrebbe passare da zona arancione a rossa con misure più restrittive: divieto di muoversi anche all’interno del proprio Comune, se non per comprovati motivi di salute, lavoro o necessità; sospese attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per generi alimentari, farmacie, parafarmacie, tabacchi, edicole e benzinai. Chiusi ristoranti, bar, pub, gelaterie e pasticcerie ma si potrà fare la consegna a domicilio e asporto fino alle 22.
Come in Lombardia, anche in Molise l’Rt è di 1.27. Vale dunque lo stesso principio: a partire dal 16 gennaio potrebbe passare da zona arancione a zona rossa. Con le conseguenti restrizioni: vietati gli spostamenti anche all’interno del proprio Comune, se non per comprovati motivi di salute, lavoro o necessità. Sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per generi alimentari, farmacie, parafarmacie, tabacchi, edicole e benzinai. Stop ai ristoranti, bar, pub, gelaterie e pasticcerie ma si potrà fare la consegna a domicilio e asporto fino alle 22.
In Calabria l’Rt è a 1.14: la regione è in zona arancione ma c’è il rischio di passare in rossa. Basta l’aumento dello 0.11% del tasso di contagiosità per restrizioni più forti. In zona rossa sono vietati tutti gli spostamenti anche all’interno del proprio Comune se non per comprovate esigenze di lavoro, necessità o salute. Aperti solo generi alimentari, farmacie, parafarmacie, tabacchi, edicole e benzinai. Chiusi ristoranti, bar, pub, gelaterie e pasticcerie ma si potrà fare la consegna a domicilio e asporto fino alle 22.
In Valle d’Aosta, ora in zona gialla, il fattore Rt è da zona arancione con l’1.07 calcolato nell’ultimo report. L’ipotesi più plausibile, a meno di miglioramenti, sarebbe quello di passare in arancione con queste restrizioni: vietato ogni spostamento – con mezzi pubblici o privati – in un Comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione; chiusi bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie (resta consentita la ristorazione con consegna a domicilio e, fino alle 22, l’asporto). Aperti i negozi. Divieto di spostamento nel proprio Comune dalle 22 alle 5.
In Emilia Romagna l’Rt è a 1.05 ed è una di quelle regioni inserite già in zona arancione dall’11 gennaio. Se il criterio dei 250 contagi settimanali ogni 100mila abitanti, parametro che mette a rischio zona rossa diretta questa regione, dovesse restare sotto controllo, è probabile che la regione rimanga in zona arancione. Sarà dunque vietato spostarsi fuori dal Comune di residenza, restano chiusi bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie che potranno consegnare a domicilio e, fino alle 22, fare l’asporto. Aperti tutti gli altri negozi.
Anche la Sicilia è già in zona arancione: qui l’Rt è superiore a 1 con l’1.04 calcolato nella settimana dal 28 dicembre al 5 gennaio. Sembra improbabile un passaggio alla zona rossa (per il quale sarebbe necessario un peggioramento dello 0.24%), più probabile che resti arancione con le restrizioni che ne derivano: vietato spostarsi verso un Comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione; chiusi bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie (resta consentita la ristorazione con consegna a domicilio e, fino alle 22, l’asporto). Aperti tutti i negozi.
La Sardegna, dove l’Rt è a 1.02, attualmente si trova in zona gialla. Difficile che vi rimanga visto l’Rt già superiore a 1, probabile dunque il passaggio in zona arancione dove è vietato ogni spostamento – con mezzi di trasporto pubblici o privati – in un Comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione; chiusi bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie (resta consentita la ristorazione con consegna a domicilio e, fino alle 22, l’asporto). Mentre sono aperti tutti i negozi.
Situazione pressoché identica in Liguria, anch’essa attualmente in zona gialla, ma dove l’Rt è a quota 1.02: con buone probabilità, dunque, si passerà in quella arancione. Verrebbero vietati dunque gli spostamenti fuori dal Comune di residenza, resterebbero chiusi bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie (resta consentita la ristorazione con consegna a domicilio e, fino alle 22, l’asporto). Aperti tutti i negozi.
In Umbria, attualmente in zona gialla, con l’indice Rt a 1.01 dovrebbe scattare la zona arancione dal 16 gennaio. Verrebbe dunque vietato ogni spostamento – con mezzi di trasporto pubblici o privati – in un Comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione; chiusi bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie (resta consentita la ristorazione con consegna a domicilio e, fino alle 22, l’asporto). Aperti tutti i negozi.
In Puglia il calcolo dell’Rt vede l’indice a 1 e dunque sarebbe l’arancione il colore della zona dal 16 gennaio. Basterebbe però una diminuzione anche dello 0.1% per far restare la Puglia in zona gialla, dove si trova attualmente. Dovesse passare in arancione, verrebbero applicate le usuali restrizioni di questa fascia: stop agli spostamenti da un Comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione; chiusi bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie (resta consentita la ristorazione con consegna a domicilio e, fino alle 22, l’asporto). Aperti i negozi.
In Abruzzo, attualmente in zona gialla, secondo l’ultimo monitoraggio del ministero della Salute e Iss l’Rt è a 0.9. Possibile dunque in caso di leggero peggioramento il passaggio in zona arancione con le restrizioni che ne derivano: vietato ogni spostamento – con mezzi di trasporto pubblici o privati – in un Comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione; chiusi bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie (resta consentita la ristorazione con consegna a domicilio e, fino alle 22, l’asporto). Aperti tutti i negozi.
Situazione identica In Toscana, anche questa attualmente in zona gialla ma con un Rt a 0.9 che, in caso di peggioramento, potrebbe far scattare la zona arancione da giorno 16. In questo caso, sarebbe vietato ogni spostamento – con mezzi di trasporto pubblici o privati – in un Comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione; chiusi bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie (resta consentita la ristorazione con consegna a domicilio e, fino alle 22, l’asporto). Aperti tutti i negozi.
Altra regione al limite è il Lazio, il cui ultimo Rt è di 0.98. Attualmente è in zona gialla ma basterebbe un lieve aumento per lo scatto in zona arancione e le restrizioni che ne derivano: vietato ogni spostamento – con mezzi di trasporto pubblici o privati – in un Comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione; chiusi bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie (resta consentita la ristorazione con consegna a domicilio e, fino alle 22, l’asporto). Aperti tutti i negozi.
Situazione diversa in Veneto dove, nonostante l’Rt sia a 0.97, già dall’11 gennaio si passa alla zona arancione. Questo perché tra i parametri presi in considerazione c’è anche quello che vede il “rischio di peggioramento”. In questo caso molto alto, visto che “il tasso di incidenza a 14 giorni è di 927 su 100mila abitanti a fronte di una media nazionale di 313”. Probabile dunque la conferma in zona arancione per la regione di Zaia: vietati gli spostamenti fuori dal Comune di residenza; chiusi ristoranti, pub, gelaterie, pasticcerie. Aperti i negozi.
Rischia il cambio di zona il Piemonte, dove l’Rt è a 0.95%. Attualmente è in zona gialla ma dal 16 gennaio potrebbero, in caso di peggioramento, scattare le restrizioni della zona arancione: vietati dunque gli spostamenti – con mezzi di trasporto pubblici o privati – in un Comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione; chiusi bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie (resta consentita la ristorazione con consegna a domicilio e, fino alle 22, l’asporto). Aperti tutti i negozi.
Vicina alla soglia dell’1 la regione Marche, attualmente in zona gialla. L’Rt è 0.93: il rischio è di passare in zona arancione a partire dal 16 gennaio. Verrebbe dunque vietato ogni spostamento in un Comune diverso; chiusi bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie (resta consentita la ristorazione con consegna a domicilio e, fino alle 22, l’asporto). Aperti tutti i negozi. Il parametro dei 250 contagi settimanali ogni 100mila abitanti, che in questa regione è piuttosto alto, potrebbe però far passare la regione direttamente in fascia rossa.
In Friuli Venezia Giulia, attualmente zona gialla, l’Rt risulta a 0.91. Un aumento dell’indice di contagiosità porterebbe la regione in zona arancione: vietato ogni spostamento in un Comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione; chiusi bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie (resta consentita la ristorazione con consegna a domicilio e, fino alle 22, l’asporto). Aperti tutti i negozi. Anche in questo caso da tenere sotto osservazione il parametro dei 250 contagi settimanali ogni 100mila abitanti: c’è il rischio della zona rossa diretta.
Nella Provincia autonoma di Trento con l’Rt a 0.85 si dovrebbe invece restare in zona gialla dove le misure sono meno restrittive: è permesso (ma il nuovo Dpcm potrebbe cambiare questo punto) anche raggiungere un’altra regione purché anch’essa inserita in fascia gialla. Le attività di bar e ristoranti potranno proseguire fino alle 18, anche la domenica. Rimane il divieto di spostamento dalle 22 alle 5, mentre i negozi saranno regolarmente aperti.
In Basilicata, invece, l’ultimo dato sull’Rt vedeva l’indice a 0.83: dovesse raggiungere quota 1 anche i cittadini lucani si ritroverebbero in zona arancione. Ma è più probabile che si rimanga in zona gialla: consentito dunque raggiungere un’altra regione purché anch’essa inserita nella stessa fascia di colorazione (se non ci saranno cambiamenti col nuovo Dpcm). Le attività di bar e ristoranti potranno proseguire fino alle 18, anche la domenica. Rimane il divieto di spostamento dalle 22 alle 5, mentre i negozi saranno regolarmente aperti.
Discorso simile per la Campania, con l’Rt a 0.83: difficile un passaggio in zona arancione, più probabile la permanenza in fascia gialla con la possibilità dunque di raggiungere un’altra regione gialla (se non ci saranno cambiamenti con il nuovo Dpcm). Le attività di bar e ristoranti potranno proseguire fino alle 18, anche la domenica. Rimane il divieto di spostamento dalle 22 alle 5, mentre i negozi saranno regolarmente aperti.
Rischio ancora minore, se si considera solo l’Rt, nella Provincia autonoma di Bolzano, dove questo parametro è di 0.81. Tuttavia si tratta di una di quelle zone dove risulta più alto il parametro dell’incidenza dei contagi settimanali ogni 100mila abitanti, il che potrebbe farla passare in zona rossa. Dovesse però essere confermata la gialla, le restrizioni sarebbero meno rigide: consentito raggiungere un’altra zona gialla (se non ci saranno novità nel Dpcm), aperti bar e ristoranti fino alle 18. Divieto di spostamento dalle 22 alle 5, negozi aperti.
Redazione Nurse Times
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