Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del sindacato presieduto da Antonio De Palma.
“Nuova, spiacevole sorpresa dal Ccnl comparto sanità 2016-2018: sono rispuntati gli straordinari obbligatori per gli infermieri e per gli altri dipendenti del comparto, un vero e proprio abuso. É saltato fuori a sorpresa dal testo l’ennesimo ripensamento dell’Aran su tale norma, fresca di sottoscrizione definitiva dei confederali lo scorso 21 maggio. Una retromarcia che la dice lunga sul rispetto dei diritti dei lavoratori, argomento non in voga in questo momento storico, e che denota quanto poco stia a cuore ai sindacati stessi che hanno firmato il Ccnl. A questo punto siamo fieri di non averlo fatto una volta di più”.
Così Antonio De Palma, presidente Nursing Up, commenta l’introduzione degli straordinari obbligatori nel Ccnl che l’Aran ha prima corretto e poi ripristinato unilateralmente, sulla pelle dei professionisti sanitari che stanno animando i social in queste ore con commenti al vetriolo.
Ma cerchiamo di ricostruire l’ordine degli eventi, onde evitare confusioni. In questi tre mesi di rimaneggiamenti del testo originale del contratto, l’Aran ha ritenuto in prima battuta di informarci del fatto che avrebbe cancellato la norma dal testo della pre-intesa, per poi cambiare versione infischiandosene bellamente di comunicarlo a chicchessia. Ora ci chiediamo se c’era dietro una strategia: pensavano forse di rabbonire la categoria che rappresentiamo con false promesse, e intanto portavano avanti una politica di segno opposto, a discapito dei lavoratori?
L’Aran ha deciso da sola e senza confronto – almeno con i sindacati “cattivi”, per quanto ne sappiamo noi – di ripristinare nuovamente l’obbligo di fare gli straordinari. Lo ha fatto, com’è suo stile, modificando unilateralmente l’articolo 31 c. 2) del Ccnl come segue:
“2. La prestazione di lavoro straordinario è espressamente autorizzata dal dirigente o del responsabile sulla base delle esigenze organizzative e di servizio individuate dalle Aziende ed Enti, rimanendo esclusa ogni forma generalizzata di autorizzazione. Lo stesso può esonerare il lavoratore dall’effettuazione di lavoro straordinario per giustificati motivi d’impedimento derivanti da esigenze personali e familiari”.
“É evidente – rileva De Palma – che, se si cancella la norma precedente, che prevedeva che il lavoratore fosse tenuto ad effettuare lavoro straordinario, ma si inserisce un’altra disposizione che prevede la facoltà del dirigente di esonerare il lavoratore dall’effettuazione di lavoro straordinario per giustificati motivi d’impedimento derivanti da esigenze personali e familiari, si fa rientrare dalla finestra ciò che era sembrato uscire dalla porta: l’obbligo di fare lo straordinario. Una vergogna. Questo comportamento conferma ulteriormente, se mai fosse necessario che, come Nursing Up, bene abbiamo fatto a stare dalla parte degli infermieri rimandando questo contratto farsa al mittente”.
E ancora: “Siamo solo all’inizio. Chiediamo ragione e riscatto al nuovo Governo, e continueremo a lottare per gli interessi della gente che rappresentiamo fino a portare a casa ciò che chiediamo. Lo faremo con ogni mezzo lecito, anche nei tribunali, quando sarà necessario. Intanto ci concentreremo sul territorio a difesa dei colleghi, contro chiunque tenterà di imbavagliare la libera e democratica voce degli infermieri. Siamo pronti a tutelare il nostro sacrosanto diritto alla contrattazione integrativa decentrata perché abbiamo partecipato alla trattativa nazionale e ne abbiamo diritto, stando agli orientamenti della Corte costituzionale”.
Nursing Up
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