Anche Alberto Forchielli, osannato imprenditore ed economista, ha ben pensato di dire la sua sulla nostra martoriata e assai poco riconosciuta professione intellettuale. E, inconsapevolmente (si spera), l’ha detta proprio grossa: “Se non hai voglia di studiare vai a fare l’infermiere! Servono!”
Lo ha fatto ieri sera davanti alle telecamere di In Onda, programma di approfondimento quotidiano condotto da David Parenzo e Luca Talese su La7. Il contesto dell’affermazione? Totalmente irrilevante. Perché qualsiasi fosse l’argomento, il disinformato di turno (Forchielli) ha espresso chiaramente la stessa concezione che molto spesso media, politici, economisti, cittadini, salumieri, pornodivi, conciatori, medici, calzolai, esorcisti e ingegneri hanno della categoria degli infermieri: un ripiego per chi non ha capacità, intelligenza, voglia di studiare. Una sorta di rifugio per reietti senza ambizioni, voglia di lavorare o di intraprendere una qualsivoglia e soprattutto edificante carriera professionale.
Perché la denominazione “INFERMIERE” (VEDI), purtroppo, nell’immaginario collettivo è legata indissolubilmente a tutto ciò. Vagliele un po’ a spiegare, le conquiste (cartacee) ottenute negli ultimi 24 anni… Valli un po’ a convincere che l’infermiere ora non è più (almeno in teoria) il factotum ospedaliero per eccellenza, pronto a eseguire gli ordini dei signori medici, a portargli il caffè, a passargli i ferri e anche la pezzetta sulla fronte se sudano troppo.
La FNOPI, con un post sulla sua pagina Facebook di ieri sera (subito dopo la trasmissione), ha annunciato che agirà contro quest’ennesimo scempio: “Abbiamo assistito stasera ad un’uscita davvero infelice di Alberto Forchielli su LA7 durante la trasmissione ‘In Onda’ ai danni dell’immagine della professione infermieristica e che in molti ci state segnalando. Lunedì, ad apertura uffici, verrà valutata l’azione legale più opportuna.”
L’uscita di Forchielli ricorda molto quella che Vittorio Sgarbi, non molto tempo fa, ebbe per insultare Luigi Di Maio. Sminuendolo, affermando che non aveva mai lavorato in vita sua, dandogli del “parassita”, del “cameriere” e del “reggicalze”, l’onorevole tuonò: “…A 30 anni può fare il presidente del consiglio? Incredibile… Che so, può fare L’INFERMIERE!” (VEDI). Per chi non ricorda la questione, nonostante fosse attaccato dai professionisti di tutta Italia Sgarbi perseverò con un bel “fare l’infermiere non richiede conoscenze rigorose e professionali” (VEDI) e con un “l’infermiere può essere buono, affettuoso e gentile anche senza laurea” (VEDI).
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