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Novara, No Pass vestiti da deportati, a capo della protesta un’infermiera

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Novara, No Pass vestiti da deportati, a capo della protesta un'infermiera
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I No Passa scendono in piazza sabato a Novara con le pettorine a strisce e il filo spinato: un’infermiera a capo del corteo, dirigente della FSI-USAE

Noemi Di Segni presidente dell’Ucei, l’Unione delle comunità ebraiche italiane: farneticazioni. La condanna del Ministro Speranza. Il Segretario Generale della FSI-USAE, Adamo Bonazzi, dopo aver appreso la notizia sospende da ogni carica l’infermiera.

In testa e in coda al corteo i partecipanti hanno indossato vestiti da prigionieri dei campi di concentramento, come a voler paragonare le restrizioni anti Covid alla dittatura nazista.

Pettorine esibite a strisce verticali bianche e grigie, qualcuna anche con un numero appiccicato, come quelle dei prigionieri di Auschwitz. La performance ha suscitato disapprovazione e indignazione.

Durissime le parole di Noemi Di Segni

“Davanti a farneticazioni come quelle di Novara non è possibile invocare la libertà d’espressione garantita dalla Costituzione. Paragoni impossibili come quello cui abbiamo assistito costituiscono un assoluto abuso e un’offesa alla Memoria, che non è solo Memoria ebraica ma patrimonio comune di una società e civiltà”. La messinscena è stata completata da una corda con dei nodi, per richiamare il filo spinato.

Giuseppina Pace è la donna che ha organizzato la manifestazione. Da tutti conosciuta come Giusy, fa l’infermiera all’ospedale Maggiore di Novara, è presidente dell’associazione “Istanza Diritti Umani” ed è sindacalista del Fsi Usae.

“Noi non siamo gli ebrei, siamo solo nuova minoranza creata dal governo – spiega l’infermiera – per privarci della nostra libertà. Un simbolo che indossano anche i carcerati. La strumentalizzazione che è stata fatta è stata imbarazzante. Non siamo stati ascoltati”. Giusy ha sempre lavorato in corsia durante la prima ondata della pandemia. Racconta che per ora, finite le sue ferie programmate, non tornerà a lavorare: è sprovvista di green pass. “Nel 2020 pensavo fossero gli ospedali i nuovi lager. Ma ora la discriminazione che stiamo subendo come minoranza potrebbe portare a situazioni drammatiche”.

Dura condanna del ministro della Salute Roberto Speranza

“Scioccato – commenta il ministro – da chi si richiama ai campi di concentramento. Sono cose fuori dalla grazia di Dio. Non esiste dittatura sanitaria. Dobbiamo insistere a dare messaggi basati su evidenza scientifica. Queste persone non vanno insultate, ma convinte sui dati che ci dicono che i vaccini sono efficaci e sicuri”.

Attraverso i social, la vicepresidente del Senato e responsabile giustizia e diritti del Pd, Anna Rossomando, ha scritto: “A Novara una vergogna che offende la memoria della vittime della Shoah. Anche solo mettere in relazione il vaccino o il green pass con l’Olocausto è semplicemente folle”.

FSI-USAE sospende da ogni carica Giusy Pace, la promotrice della manifestazione NO GREEN PASS di Novara che mistificava la tragedia di Auschwitz.

Il Segretario Generale della FSI-USAE, Adamo Bonazzi, dopo aver appreso a mezzo stampa del fatto che la dirigente novarese del sindacato avesse sfilato in una sorta di pigiama e con il filo spinato ricordando e mistificando la tragedia del  Campo di concentramento di Auschwitz nella manifestazione NO GREEN PASS di Novara, dopo aver approfondito e verificato che la medesima notizia stampa risultasse veritiera e che l’interessata fosse effettivamente la principale promotrice della manifestazione, ha proceduto a sospendere dalla qualità di associata Giuseppa Maria Pace (detta Giusy Pace) alla quale sono state anche revocate tutte le cariche del sindacato.

“Come FSI-USAE diciamo subito che prendiamo le distanze da questi comportamenti – dichiara Adamo Bonazzi, Segretario Generale FSI-USAE che continua – che non possono essere in alcun modo giustificati indipendentemente dalle ragioni che vi stanno alla base. La federazione si è espressa con chiarezza sulla questione vaccinale ribadendo la propria linea a governo e parlamento con atti ufficiali; a nessuno dei dirigenti che la rappresenta FSI-USAE può consentire, ne ora ne mai, di gettare nel cestino la linea politico-sindacale della federazione e agire a titolo personale nel  mentre si fregia degli incarichi  del sindacato”.

Redazione Nurse Times

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