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Nessun bonus per gli infermieri eroi che combattono il Covid-19: emendamento bocciato alla Camera

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Nessun bonus per gli infermieri eroi che combattono il Covid-19: emendamenti bocciato alla Camera
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Nessun premio per infermieri, operatori sociosanitari e medici eroi. A rivelare la decisione emersa in Camera dei Deputati quest’oggi è Matteo Salvini, leader del Carroccio.

“Ma come, medici e infermieri non erano mica eroi da premiare?”

Questo è il post apparso sui profili social del primo firmatario dell’emendamento che prevedeva un ulteriore bonus per il personale sanitario che ha combattuto in prima linea contro il Covid-19.

“Incredibile”, commenta Salvini sui social, spiegando: “Emendamento 1.4 a prima firma Comaroli (Lega): 21 parlamentari contro, 17 a favore, proposta bocciata.

Si tratta, secondo quanto riferito dai deputati della Lega in Commissione Bilancio alla Camera, dell'”ennesimo schiaffone agli eroi del personale sanitario in prima linea contro il Covid e a tutto il personale dell’area del comparto delle Aziende e degli enti del servizio sanitario regionale”. E aggiungono, facendo eco a Salvini: “Assurda la bocciatura del nostro emendamento al decreto Rilancio che prevedeva la possibilità per le regioni di riconoscere loro un bonus ulteriore. Impedire di fatto di destinare risorse ulteriori a chi, direttamente o indirettamente, ha lavorato per mesi in condizioni di emergenza Covid per salvare vite umane è semplicemente vergognoso”.

Sarebbe questa, secondo i deputati leghisti la “riconoscenza e la coerenza di chi organizza conferenze stampa e dirette Facebook a tutto spiano riempiendosi la bocca di tante belle parole per medici, infermieri ed operatori sanitari salvo poi non passare davvero dalle parole ai fatti”.

Il premio previsto dal governo, infatti, ammonta a pochi euro. “Doveva esserci un riconoscimento straordinario di 100 euro, cifra già irrisoria, invece ad alcuni sono arrivati 60 euro lordi”, avevano denunciato gli infermieri, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera.

Un premio che rappresenta un’autentica beffa, considerata la diminuzione del denaro del personale sanitario che si era ammalato. Infatti, l’importo del premio veniva calcolato in base ai giorni di lavoro e non alle ore. “Cento euro come ‘premio’ per aver dato un aiuto importante e concreto a far fronte all’emergenza già di per sé erano ridicoli, un regalo offensivo verso un professionista che ha messo in gioco salute, professionalità, responsabilità e preparazione specifica- avevano denunciato gli infermieri- Come ulteriore beffa, la quota accreditata sui cedolini dei turnisti è stata adattata in base ai giorni di lavoro e non alle ore effettivamente svolte, con il risultato che nessuno di noi è riuscito a prendere l’intera cifra”.

Due mesi fa, Pd e 5 Stelle avevano bocciato anche la proposta della Lega, che “chiedeva di aumentare lo stipendio di medici, infermieri e personale sanitario che stanno lottando contro il virus, detassando il 70% del loro stipendio”. “Non bastano i grazie e le pacche sulle spalle- aveva sottolineato- donne e uomini che rischiano (e purtroppo perdono) la vita per salvare altre vite, meritano anche riconoscimenti concreti”.

Dott. Simone Gussoni

Fonte: Il Giornale

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