Sette persone sotto inchiesta per corruzione. Tra loro Gianluigi Aponte, fondatore e proprietario della Msc. I sanitari coinvolti avrebbero scambiato l’accreditamento di una clinica privata e ricoveri facili con crociere omaggio su navi di lusso.
Un ex dipendente della Msc Crociere avrebbe promesso viaggi omaggio su navi di lusso in cambio di favori. Ad esempio per agevolare l’accreditamento di una clinica privata rilevata da una società ritenuta ricondubile al patron della compagnia, l’armatore Gianluigi Aponte. Ma anche per scavalcare le liste d’attesa in ospedale. È questa l’ipotesi investigativa che ha spinto la Procura di Napoli a mettere sotto inchiesta per corruzione sette persone.
Secondo quanto rivelato dal quotidiano Il Mattino, a metà marzo la polizia giudiziaria ha perquisito casa e studio di tre persone: Giovanni Massa, ex dipendente della Msc ed ex collaboratore di Aponte, che sarebbe a sua volta coinvolto nell’inchiesta, basata anche su alcune intercettazioni; Giuseppe Russo, manager dell’Asl Napoli 3; Grazia Formisano, direttrice del distretto Asl 59. Controlli sono stati eseguiti anche negli uffici napoletani della Msc.
Russo e Formisano si sarebbero impegnati “ad assicurare alla ex clinica San Michele il futuro accreditamento della suddetta struttura sanitaria da parte del Servizio sanitario nazionale” in cambio di crociere omaggio o a prezzo vantaggioso. “Il Massa – scrive il pm – evoca i favori della dottoressa Formisano, in cambio di una crociera promessa dal Massa” a un parente della Formisano.
Per quanto riguarda i ricoveri facili, sotto inchiesta è finito un dirigente medico dell’Ospedale del Mare, che in concorso con un collega del Loreto Mare avrebbe assicurato interventi chirurgici a Massa, in cambio di sconti e favori sulla Civitavecchia-Olbia per sé e in cambio di quattro cabine al collega, oltre che alle rispettive famiglie. E poi c’è un medico dell’ospedale Pellegrini, che avrebbe assicurato “immediato ricovero” alla madre di un dipendente Msc dietro promessa di una crociera.
Gli indagati, dal canto loro, respingono le accuse. Aponte, in particolare, fa sapere tramite i suoi legali di essere “estraneo alla vicenda”, riguardante “fatti che nemmeno conosce”. E si dichiara “assolutamente fiducioso che, anche questa volta, le indagini lo confermeranno”.
Redazione Nurse Times
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