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Napoli, concorso per infermieri al Cardarelli: ci siamo quasi

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Napoli, concorso per infermieri al Cardarelli: ci siamo quasi
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Abbiamo raccolto le impressioni di alcuni colleghi che potranno finalmente tornare/avvicinarsi a casa.

Ci siamo quasi. Queste settimane sono state caratterizzate dall’attesa agognata e senza precedenti per una graduatoria che tardava a essere pubblicata e che si è fatta desiderare dai 1.229 infermieri. È quella prevista per il concorso presso l’A.O.R.N. Cardarelli di Napoli. Con la delibera n. 922 dell’11/11/2019 qualcosa volge al termine: anni in cui la sanità campana ha fondato le sue radici su un lavoro interinale instabile, precario, incerto, indefinito. Lavoro che vede, secondo una recente delibera, terminare questa discutibile fragilità il 31/01/2020 e cominciare le chiamate per 195 unità, salvo qualche rettifica (si spera le ultime).

Si tratta di un concorso che per molti sembrerà una regolare procedura di selezione del personale, ma per altri ha un valore più grande, che non ha prezzo: molti, dopo anni di esperienza in tutta Italia, possono tirare un sospiro di sollievo e tornare a casa, ricongiungersi ai loro affetti, riprendendo in mano le loro vite dopo aver deciso di dare priorità a ciò che il passato aveva loro offerto a tempo indeterminato attraverso una condizione lavorativa certamente sicura, vantaggiosa, ma lontano, per obbligo, da casa.

Cambiano le vite anche di alcuni che, impossibilitati a fare concorsi al di fuori della propria regione per motivi personali, si sono accontentati di una precarietà stretta e frustrante, accettata e condivisa fino a oggi. Dopo esattamente un anno travagliato, di fronte a prove interminabili e rallentamenti burocratici, ci siamo: le prime chiamate dovrebbero partire tra metà dicembre e gli inizi di gennaio, e le 195 unità richieste potrebbero finalmente partire entro la fine di gennaio 2020. Si è ancora in attesa per le prime chiamate, ma molti non vedono l’ora che arrivi questo giorno tanto sognato.

Abbiamo raccolto gli stati d’animo di alcuni che inizieranno a breve e che hanno voluto condividere con noi la propria voce. Come Giuseppe Madonna, infermiere presso l’azienda Asst Rhodense: “Ma guarda, manco mi ci iscrivo. Sarà la solita pagliacciata. La ricordo, quella sera. Ero sfiduciato. E preoccupato. Per una partenza imminente, per un futuro in salita, per l’idea di dover condividere diversi anni della mia vita e delle mie emozioni con persone estranee. La ricordo, quella sera. E ora eccomi, felice come un ragazzino, a distanza di un anno e mezzo. Non è stato facile, per niente. Ho condiviso con ogni candidato la tensione e la paura di non farcela, la rabbia per ogni ricorso e per ogni rallentamento. E alla fine, con loro, ho condiviso la gioia, quella pura. Quel lunedì 11 novembre 2019 vi confesso che non ho fatto fatica a sbandierare in giro come quello fosse il giorno più bello della mia vita. Tutti meritiamo di viverlo, un giorno così. E allora ragazzi, colleghi, amici, lasciatela per strada, questa sfiducia. E riempiamo di vita le corsie dei nostri ospedali. Siamo gli infermieri campani, e lo saremo a lungo”.

Abbiamo parlato anche con Alessia Tortora, infermiera presso un centro privato: “Ho iniziato questo concorso quasi come un’avventura, e dentro di me pensavo che non ce l’avrei fatta e che sarebbe stata una perdita di tempo perché al Sud c’è sempre scetticismo, delusione. Invece sono arrivata alla fine e, prova dopo prova, ho sempre ottenuto il massimo grazie ai miei sacrifici e al mio studio. Sono fiera di essere in graduatoria nella prima trentina. Aspetto con emozione di affrontare questa nuova esperienza, con la speranza di essere un valido tassello per migliorare la sanità della città più bella del mondo”.

Anche Eduardo Lanza, infermiere presso l’azienda Vanvitelli, ha voluto condividere la sua riflessione: “Questo concorso è durato un’eternità ed è stato estenuante per ognuno di noi. Bisogna dire che, nonostante le numerose critiche rivolte all’ente organizzatore, quello in Campania è stato uno dei primi concorsi per infermieri dopo decenni di fermo totale. Un elogio va fatto al dottor Verdoliva, sempre presente con noi concorsisti, anche attraverso i social e gli altri mezzi di comunicazione. Speriamo che questa sia la volta buona per la sanità napoletana”.

La redazione di Nurse Times rivolge un augurio di buon inizio e buon lavoro a tutti i vincitori e agli idonei di questo concorso così ambito e atteso. Che la sanità campana, attraverso le nuove risorse umane da valorizzare, arricchire e formare, possa davvero cambiare e raggiungere risultati concreti e soddisfacenti.

Anna Arnone

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