Il racconto di Manuel Noviello, giovane infermiere presente all’evento organizzato anche dall’Ipasvi.
NAPOLI – “Cosa non mi ha convinto? Che gran parte dei partecipanti erano studenti invogliati a partecipare dai coordinatori didattici per ottenere il certificato Ade (attività didattica elettiva)”.
A parlare è Manuel Noviello, giovane infermiere laureato al polo di Pozzuoli della Università Federico II di Napoli ed impegnato nella magistrale, ma anche pronto a trasferirsi a Monza grazie ad un avviso pubblico.
Lui era tra i “mille” e uno presenti, venerdì 23 giugno scorso, all’evento organizzato dall’Ipasvi di Napoli sotto l’egida del cosiddetto movimento “Noisiamopronti” al centro convegni d’Oltremare del capoluogo campano.
Ed è questo giovane professionista ad aver scoperchiato, con un post pubblico sul suo profilo facebook, il bluff dei Garibaldini alla conquista dell’infermieristica italiana.
L’Ipasvi di Napoli, grazie ad alcuni suoi consiglieri impegnati nelle Università campane, ha reso possibile la presenza in aula di tantissimi giovani studenti ignari di essere la vittima sacrificale del protagonismo dei leader di Noisiamopronti.
“A me questa cosa ha fatto storcere il naso” commenta Manuel. “Oltre me centinaia di studenti dei CDL e della magistrale”.
“Nel corso dell’iniziativa hanno presentato i master della specialistica e le opportunità per gli infermieri” racconta il giovane infermiere che però resta deluso quando scopre che, al di là della presentazione dei master non si è andati: “Sinceramente pensavo che ci fosse stato uno specialista per ogni area che tenesse una lezione su come trattare il paziente”.
L’aspettativa di Manuel, però, è andata delusa e del resto poco sapeva su cosa sarebbe accaduto in quella giornata promossa da #noisiamopronti:
“Non siamo stati molto informati su cosa sarebbe avvenuto”.
Una sorta di evento a scatola chiusa, utile per l’attività didattica elettiva, ma che qualche perplessità l’ha sollevata: “In alcuni momenti – racconta Manuel – sono partiti i cori da stadio quelli che si cantano per il Napoli con le parole cambiate per gli infermieri”.
Manuele Noviello è sicuro che la sua lettura critica dell’evento sia condivisa da buona parte dei giovani infermieri presenti quel giorno.
C’è chi ha contestato all’Ipasvi di Napoli di impegnarsi nell’organizzazione di queste giornate e non nella difesa della professione.
Il riferimento, nell’occasione, era rivolto al bando del Policlinico Federico II con il quale si cercano infermieri con partita Iva per un compenso lordo di 1.500 euro (VEDI).
“A Napoli – racconta Manuel – la partita Iva la apri solo se hai qualcuno che ti dà il monte ore, altrimenti con 1.500 lordi o vivi con i genitori o non ci campi”.
Questione che rimette al centro anche la richiesta di tutela della professione: “L’Ipasvi dovrebbe impegnarsi un po’ di più in questa direzione” ammonisce Manuel.
Che della professione infermieristica ha un’idea molto alta: “Noi siamo un punto fondamentale della sanità”.
Ma il pensiero torna a quella giornata di Napoli:
“Non la critico in sé, ma non mi è piaciuto tutto il contorno”
chiosa il giovane infermiere.
Evidentemente bisognava solo partecipare e non permettersi di dissentire.
Salvatore Petrarolo
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Foto: web
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