Si chiamava Danilo Salvatore Lucente Pipitone, caporale maggiore dell’esercito di 44 anni.
È morto al Policlinico Umberto I di Roma, era stato aggredito durante una lite tra venerdì e sabato.
Ancora non sono chiare le motivazioni della lite: potrebbe essere anche un banale litigio per viabilità stradale o una rapina finita male.
Ieri nel primo pomeriggio è stata decretata la morte cerebrale. I familiari hanno dato il via libera all’espianto di organi. Intanto è scattata la caccia all’uomo. Si cercano due persone, tra cui un cittadino extracomunitario.
Che sarebbe scappato quando un passante ha minacciato di chiamare la polizia dopo aver trovato Lucente Pipitone a terra. L’extracomunitario già noto alle forze dell’ordine che lo avevano arrestato nel 2013 per spaccio di droga è il sospettato principale dell’omicidio.
Di certo sia il portafogli che il cellulare non sono stati rubati: erano nella tasca del caporale.
Danilo Salvatore Lucente Pipitone aveva conseguito la specializzazione in infermieristica della rianimazione al policlinico militare del Celio. La madre in un’intervista a Il Messaggero racconta che la polizia sa chi è stato: «Ma non ci hanno detto niente. C’è una persona individuata. Ma non riusciamo a capire come possa essere successo. So solo che mio figlio non ce l’ha fatta». La donna dice che il figlio non frequentava la zona. «Ultimamente usciva poco e si dedicava solo al lavoro. Era diventato molto religioso».
Redazione NurseTimes
Rimani aggiornato con Nurse Times, seguici su:
Telegram – https://t.me/NurseTimes_Channel
Instagram – https://www.instagram.com/nursetimes.it/
Facebook – https://www.facebook.com/NurseTimes. NT
Twitter – https://twitter.com/NurseTimes
- “Emergenza e Rianimazione”: il Congresso nazionale che punta su innovazione tecnologica e simulazione avanzata
- Nasce la Rete italiana obesità: sfrutta l’intelligenza artificiale come strumento strategico
- Heated Humidified High-Flow Nasal Cannula (HHHFNC) nel neonato
- Opi Cosenza: “Infermiere aggredito da dirigente medico all’ospedale di Acri”
- In crisi di astinenza dopo la sottrazione del telefonino: il caso dell’adolescente finito in ospedale a Orbassano (Torino)
Lascia un commento