Si sono svolti a San Vito dei Normanni i funerali di Sara Viva Sorge, deceduta dopo aver perso il controllo dell’auto ed essere andatra a sbattere contro un palo. Stava tornando a casa da un lungo turno di lavoro al centro di recupero San Raffaele di Ceglie Messapica. Andrea, il suo ragazzo: “Le avevo comprato un anello. Adesso è nella bara con lei”.
L’ultimo messaggio al fidanzato racchiude tutta la fatica di dieci lunghe ore di lavoro: “Ho sonno, sono stanca morta”. Così Sara Viva Sorge, l’infermiera di San Vito dei Normanni (Brindisi) scomparsa dopo essersi schiantata con la propria auto la mattina del 15 febbraio, scriveva al ragazzo Andrea alla fine del turno, il suo ultimo nel centro di recupero San Raffaele di Ceglie Messapica.
Ed è un messaggio che conferma quanto denunciato dai sindacati (Fp Cgil e Ugl Salute) a poche ore dalla sua scomparsa, puntando il dito contro i “turni massacranti” a cui infermieri, e più in generale gli operatori sanitari, sono sottoposti ogni giorno. Dalla struttura, oltre allo sgomento per la scomparsa della ragazza, arrivata lì da circa 20 giorni, hanno poi confermato la durata dei turni in questione: dalle 20 alle 6 di mattina.
Intanto ieri, nella chiesa Immacolata Concezione di San Vito dei Normanni, si sono tenuti i funerali della ragazza. «Fate in modo che la morte possa generare una nuova realtà, una nuova esistenza una nuova esperienza di relazioni familiari fra di voi e anche con Dio – ha detto il parroco don Mimmo Macilletti –. Sara non ha avuto l’opportunità e il tempo di poter lasciare su questa terra un ricordo concreto. Però voi potrete da questo evento triste far generare qualcosa di positivo, qualcosa di bello. Cosa? Ve lo suggerirà lei stessa».
Tra famigliari, amici e parenti, anche Andrea, il fidanzato di Sara. «Le avevo comprato un anello: adesso è nella bara con lei», ha rivelato, per poi confermare come la ragazza si fosse più volte lamentata della pesantezza degli orari di lavoro nei suoi primi giorni al San Raffaele.
Tra i tantissimi messaggi di cordoglio, anche quello della Specimen Invicta Brindisi, la squadra di basket in cui gioca Andrea: “La società, lo staff e i giocatori, si uniscono nel dolore che ha colpito il nostro compagno Andrea Cobianchi, per la perdita della sua amata fidanzata. Di fronte a una tragedia simile, una giovane vita spezzata prematuramente, ci stringiamo forte intorno al nostro compagno, a cui vanno tutto il nostro affetto e la nostra vicinanza. Il silenzio e il rispetto restano le migliori scelte in questo momento. Ti siamo vicini, Andrea, come a un nostro fratello. Ti vogliamo bene”.
Secondo l’ipotesi più accreditata dagli inquirenti, è stato un colpo di sonno a far perdere a Sara il controllo della sua Twingo bianca. Dalla Compagnia dei carabinieri di San Vito dei Normanni escludono che nell’episodio siano coinvolti altri mezzi, né sono state trovate tracce di passaggi di animali. Purtroppo la giovane infermiera ha invaso l’altra corsia, per poi andare a sbattere contro un palo dell’illuminazione dal lato passeggeri. L’abitacolo si è compresso e l’auto è rimasta col muso nella direzione opposta, come se stesse andando verso San Michele Salentino. L’urto è stato violento e la giovane donna ha subito un fortissimo trauma al collo.
I carabinieri sottolineano che la provinciale tra i due paesi del brindisino è una strada difficile, con molte curve e in mezzo a molti terreni coltivati. Soprattutto la mattina presto il manto stradale è scivoloso e umido, anche per il terriccio presente dopo il passaggio dei mezzi agricoli. L’incidente, quindi, è avvenuto “in autonomia” e non è prevista alcuna inchiesta da parte della magistratura. Si profila, invece, la possibilità di un accertamento sull’organizzazione del lavoro nella struttura riabilitativa della Fondazione San Raffaele di Ceglie Messapica, si è svolta un’assemblea sindacale, organizzata da Fp Cgil, per discutere dei carichi di lavoro e delle conseguenze dei sovraccarichi.
Redazione Nurse Times
Fonte: Corriere della Sera
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