I prodotti sviluppati dai ricercatori dell’Università di Houston hanno dimostrato efficacia su modello animale.
Potrebbero arrivare presto due vaccini contro il virus di Epstein-Barr, quello che provoca la mononucleosi. A riferirlo sono i ricercatori dell’Università di Houston (Texas), che li stanno mettendo a punto e hanno pubblicato i dettagli su Science Translational Medicine.
I due prodotti hanno dimostrato efficacia su modello animale (topi, furetti e primati non umani), inducendo risposte immunitarie e favorendo la produzione di anticorpi. Potrebbero quindi fornire una risposta ai tanti pazienti che soffrono delle conseguenze dell’infezione da Epstein-Barr. Il virus, peraltro, non causa solo la mononucleosi, ma sembra associato anche a una probabilità più alta di sviluppare linfomi e tumori gastrici. Una recente ricerca lo ha collegato anche alla sclerosi multipla.
Nella sperimentazione su modello animale i due vaccini hanno prodotto anticorpi neutralizzanti che hanno impedito al virus di entrare nei linfociti B e nelle cellule epiteliali. Trasferendo gli anticorpi dai topi vaccinati, i ricercatori hanno osservato una soppressione dei livelli virali negli esemplari umanizzati esposti al virus. Nessuno dei topi, inoltre, ha sviluppato linfomi legati all’esposizione al virus di Epstein-Barr.
Redazione Nurse Times
- Tribunale di Cosenza riconosce il diritto ai buoni pasto per tutti i turnisti oltre le sei ore
- Coina: “Sanità italiana sempre più alla deriva. Senza investimenti veri sui professionisti, non saremo in grado di affrontare le sfide future”
- Mangiacavalli (Fnopi): “È il momento dell’infermiere di famiglia e comunità. Indispensabile attivare formazione specialistica”
- Malattie croniche, Iss: “Il 18% degli adulti e il 57% degli over 65 ne ha una”
- Inappropriatezza assistenziale, rischio infettivo e responsabilità professionale: la detersione fecale non rientra nel profilo dell’infermiere
Lascia un commento