Sono sette le Regioni italiane che nel 2021 non sono riuscite a garantire pienamente i livelli essenziali di assistenza. È quanto emerge dal Monitoraggio dei Lea attraverso il nuovo sistema di garanzia (in allegato il testo integrale), a cura del ministero della Salute. Un dato migliore rispetto al 2020, quando le insufficienze riguardavano dieci Regioni, e in ogni caso influenzato anch’esso dalla pandemia. Di seguito un estratto del documento.
I risultati del sottoinsieme CORE
La lettura dei risultati dell’anno 2021 per le tre macro-aree di assistenza evidenzia, relativamente agli indicatori CORE, ancora diverse criticità attribuibili, in parte, all’evento pandemico. Analogamente a quanto previsto per il 2020, considerata l’impossibilità di procedere con una valutazione che potesse essere disgiunta dagli effetti della pandemia, è stato stabilito (Comitato LEA 26 gennaio 2023) che tutti gli indicatori del NSG fossero calcolati a scopo informativo sull’intera annualità 2021″.
In estrema sintesi, con riferimento ai valori degli indicatori, nell’area Prevenzione le coperture vaccinali in età pediatrica nell’anno 2021 non raggiungono, a livello nazionale, il valore soglia fissato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), pari al 95%; nello specifico, la copertura vaccinale nei bambini a 24 mesi per ciclo base contro polio, difterite, tetano, epatite B, pertosse e Hib (P01C) raggiunge la soglia in 8 Regioni, mentre la copertura contro morbillo, parotite e rosolia (P02C) supera il 95% in 6 Regioni.
Per oltre la metà delle Regioni decresce, rispetto al 2020, l’indicatore sintetico sugli stili di vita (P14C), denotando una riduzione dei comportamenti a rischio per la salute.
Gli indicatori sui controlli degli animali e degli alimenti (P10Z, P12Z) registrano, mediamente, un miglioramento rispetto al periodo 2019-2020. Anche gli indicatori di screening (P15C) migliorano, in media, rispetto al 2020. Nell’area Distrettuale, i ricoveri prevenibili di cui all’indicatore D04C (tasso di ospedalizzazione standardizzato in età pediatrica per asma e gastroenterite) presentano un aumento medio rispetto all’anno 2020, ma si attestano a livelli inferiori rispetto al 2019; stabili i ricoveri ripetuti in psichiatria (D27C) rispetto al 2020, mentre l’intervallo allarme target (D09Z) registra un generale peggioramento rispetto agli anni precedenti.
La quota di prestazioni in classe B garantite entro i tempi (D10Z) diminuisce, rispetto all’anno precedente, in 11 Regioni; continua la diminuzione del consumo di antibiotici (D14C).
L’ADI (D22Z) registra un generale aumento, ma presenta una situazione di variabilità tra Regioni. Stessa situazione di variabilità si registra per la quota di anziani in trattamento residenziale (D33Za) con un aumento, in alcuni lieve, rispetto al 2020 in 13 Regioni.
Il numero di deceduti per causa di tumori, assistiti dalla rete di cure palliative (D30Z), rimane stabile, pur con solo 5 Regioni sopra la soglia di sufficienza. Nell’area Ospedaliera, nel 2021 si assiste a un aumento del tasso di ospedalizzazione (H01Z) rispetto al 2020, pur non raggiungendo i livelli pre-pandemici. Si assiste anche ad un miglioramento della proporzione di interventi per tumore maligno della mammella in reparti con più di 135 parti (H02Z).
Il rapporto di ricoveri ad alto rischio di inappropriatezza/ricoveri non a rischio di inappropriatezza appare stabile (H04Z). La proporzione di colecistectomie laparoscopiche con degenza inferiore a 3 giorni appare in lieve aumento rispetto ai valori del 2020 (H05Z); la percentuale di pazienti con più di 65 anni con diagnosi di frattura del collo del femore operati entro 2 giorni in regime ordinario è complessivamente stabile, con 9 Regioni che registrano un peggioramento rispetto al 2020 (H13C). Nel 2021, la proporzione di tagli cesarei primari in strutture con meno di mille parti (H17C) appare sostanzialmente stabile rispetto al 2020, mentre nelle strutture con più di mille parti si assiste a un miglioramento, in alcuni casi lieve, in 11 Regioni (H18C).
Regioni promosse e Regioni bocciate
Complessivamente, nell’anno 2021 Piemonte, Lombardia, Provincia Autonoma di Trento, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Puglia e Basilicata registrano un punteggio superiore a 60 (soglia di sufficienza) in tutte le macroaree.
Le Regioni che presentano un punteggio inferiore alla soglia in una o più macro-aree sono:
- una macro-area: Provincia Autonoma di Bolzano (Prevenzione), Molise (Ospedaliera), Campania (Distrettuale) e Sicilia (Prevenzione);
- in due macro-aree: Sardegna (Distrettuale e Ospedaliera);
- in tutte le macro-aree: Valle d’Aosta e Calabria.
ALLEGATO: Monitoraggio Lea 2021
Redazione Nurse Times
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