Il caso della 24enne a cui è stato impedito l’accesso perché sprovvista della Certificazione verde Covid-19 (obbligatoria solo per gli accompagnatori) è approdato anche in Consiglio regionale.
Come riporta l’edizione locale del Resto del Carlino, domenica scorsa una ragazza di 24 anni è stata respinta dal Pronto soccorso del Policlinico di Modena perché non provvista del Green Pass. Voleva farsi visitare per una congiuntivite, ma non è andata oltre il tendone dell’accesso principale, dove un’addetta ai controlli della compagnia di vigilanza le avrebbe detto che non poteva entrare senza la Certificazione verde Covid-19, in realtà obbligatoria solo per gli accompagnatori. In un secondo momento la giovane paziente, che ha fatto sapere di essere pronta a sporgere denuncia, si è rivolta direttamente al Pronto soccorso oculistico, che l’ha accolta senza chiederle nulla.
Immediate le reazioni politiche. Fratelli d’Italia ha presentato un’interrogazione per “sapere come la Regione valuti il comportamento dell’addetto al pre-triage di Pronto soccorso / check point, che avrebbe respinto un paziente in evidente stato di necessità”, e se intenda “aprire un confronto con l’ospedale al fine di verificare la circostanza e chiarire l’accaduto, nell’ottica che errori e discriminazioni simili non vengano più commessi”.
La Regione, dal canto suo, ribadisce che, come previsto dal Decreto legge del Governo del 23 luglio, il Green Pass serve per visitare i degenti, ma “in nessuna parte del decreto si legge come agli stessi pazienti sia richiesto il Certificato verde Covid per poter accedere al reparto di Pronto soccorso”.
Redazione Nurse Times
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