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Mobilità, l’appello di un infermiere: “Una criticità che va affrontata”

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Sì alla mobilità #infermierinPuglia2019: “Adesso basta!”
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Riceviamo e pubblichiamo un contributo del collega Domenico Li Sacchi.

A distanza di pochi giorni dalla pubblicazione della lettera aperta della dottoressa De Pilla al presidente del Consiglio, sulle criticità inerenti la mobilità verso la regione di origine del personale sanitario e la concessione del conseguente nullaosta in tempi adeguati, ho notato che, oltre alla mia risposta, ce ne sono state molte altre, di vari professionisti, e tante sono state anche le visualizzazioni sui social.

Infatti si sono formati gruppi Facebook composti da personale sanitario che cerca possibili scambi per poter ritornare nella propria residenza di origine. Pur esistendo un percorso legislativo che riconosce l’istituto di mobilità, risulta purtroppo di difficile applicazione (Legge 165/2001). Negli ultimi tempi i bandi di mobilità extra-regionale tendono a diminuire, perché il Decreto Concretezza del 19 luglio 2019, all’articolo 3 comma 8, afferma che detti bandi non sono propedeutici per emanare un bando di concorso pubblico. In parole povere lascia la libertà alle aziende del Ssr di emanare o meno il suddetto bando.

Se i bandi di mobilità fossero istituiti con cadenza annuale, come proposto dalla dottoressa De Pilla, si avrebbe anche una riduzione non indifferente della spesa sanitaria. La proposta di Legge “De Pilla”, costituita da tre articoli e vari commi, fornisce suggerimenti molto importanti affinchè si possa snellire l’iter della mobilità regionale ed extra-regionale del personale sanitario. Gli operatori sanitari chiedono a gran voce di affrontare tale criticità e di snellire i trasferimenti: sarebbe un piccolo grande traguardo almeno rimettere mano al lavoro che stava portando avanti l’ex ministro Giulia Bongiorno, che proponeva l’abolizione del nullaosta. Aiutiamo le famiglie italiane che lavoravo fuori regione a ricongiungersi con i propri cari, moglie, mariti, figli, anziani, disabili, ecc. Diamo un sostegno reale e concreto ai nostri “eroi della sanità”.

Rivolgo quindi nuovamente l’invito al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e a tutta la maggioranza di Governo, a prendere in considerazione questa proposta, invitando la presidente della Fnopi, Barbara Mangiacavalli, per un confronto indirizzato alla risoluzione di questo annoso problema. Sarebbe opportuno, inoltre, coinvolgere tutte le sigle sindacali che attualmente si stanno occupando della stabilizzazione del personale per collaborare anche alla risoluzione del problema esistente dell’istituto di mobilità. Resto a completa disposizione per un confronto, soprattutto con la dottoressa De Pilla, autrice della proposta di Legge “De Pilla”.

Domenico Li Sacchi

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