A poco più di una settimana dal Vaccine Day del 27 dicembre 2020, sono state somministrate finora in Italia 118.713 dosi del vaccino contro il Covid-19, delle circa 470.000 consegnate finora nella Penisola: il 24,7 %. Concentrate nella quasi totalità tra gli operatori sanitari.
Un dato che preoccupa per la lentezza di questa prima fase di campagna vaccinale.
La sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa, ha sottolineato che “le regioni devono mettersi a correre”. Tra le cause che emergono per la lentezza delle vaccinazioni ci sono l’insufficiente scorta di siringhe di precisione e la mancanza di personale .
Non entriamo nel merito della prima questione in quanto non di nostra competenza. Mentre per la “mancanza di personale” il Movimento Nazionale Infermieri tiene a precisare quanto segue.
Nella precedente lettera inviata il 23 Dicembre 2020 dal Movimento Nazionale Infermieri al Governo e agli organi di controllo, si metteva a nudo e si denunciava la mancanza di un piano concreto e rapido per rendere la campagna vaccinale veloce e affidabile e si criticava fortemente la decisione del Commissario Straordinario Domenico Arcuri di indire un bando per la selezione di cinque Agenzie per il Lavoro a cui viene affidato il reclutamento del personale sanitario per sostenere la campagna vaccinale. Ad oggi non si hanno notizie certe sui numeri di questa operazione.
Il Movimento Nazionale Infermieri informa la popolazione italiana tutta nonché le autorità competenti che gli Infermieri d’Italia sono pronti ad intervenire, che il personale sanitario non è in ferie selvagge, come dichiarato da alcune figure politiche; ed è disposto a collaborare nell’immediato per incrementare quanto più possibile la somministrazione di vaccini a disposizione, in modo da immunizzare il prima possibile la popolazione a rischio e garantire la ripartenza dell’economia Italiana.
Chiediamo pertanto di intervenire IMMEDIATAMENTE attraverso l’eliminazione del “vincolo di esclusività” e permettere a tutti gli Infermieri d’Italia di svolgere il proprio lavoro, che siano essi dipendenti di azienda pubblica, privata o liberi professionisti.
Evitare di demandare ad agenzie intermediare la selezione degli operatori sanitari e superare così le lungaggini burocratiche, specie in questa delicata fase dell’emergenza sanitaria.
Il Popolo italiano ha bisogno di assistenza oggi più che mai e non di incomprensibili giochi politici ed economici.
Auspichiamo ancora una volta in una corretta valutazione da parte del Governo e degli organi di competenza.
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