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Misteriose epatiti nei bimbi: Iss, escluso legame con il vaccino Covid, improbabile adenovirus

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Cresce il rischio di contrarre l’epatite C con piercing, tatuaggi e manicure
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Sono 190 i casi nel mondo (ECDC). Sileri “In Italia abbiamo una decina di segnalazioniun trapianto è stato fatto tre casi sono confermati

“Al momento non ci sono elementi che suggeriscano una connessione tra la malattia e la vaccinazione contro il Sars-CoV2 , e anzi diverse considerazioni porterebbero ad escluderla”.

Lo chiarisce l’Istituto Superiore di Sanità in un approfondimento sulle epatiti acute di origine misteriosa che hanno colpito decine di bambini nel mondo.

“Nella quasi totalità dei casi in cui si è a conoscenza dello status – sottolinea l’Iss – i bambini colpiti non erano stati vaccinati”.

Improbabile, secondo l’Istituto, è anche l’ipotesi che sia un adenovirus a causare le epatiti, avanzata da qualche ricercatore.

ATTIVATA RETE DI SORVEGLIANZA NAZIONALE

“La Pediatria di Famiglia ha dato immediata disponibilità, attivando una rete di sorveglianza sul territorio nazionale per i casi di epatite che si dovessero verificare”. Lo afferma Antonio D’Avino, Presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri Fimp, che ha incontrato il ministro della Salute Roberto Speranza. “Il ministro ci ha chiesto di rafforzare l’impegno nell’attività vaccinale, in particolare contro Covid, alla luce della ripresa dell’epidemia in alcune aree della Cina, costrette al lockdown.  Fimp invierà oggi le indicazioni del Ministero, perché si attivi uno stato di massima attenzione sul rischio della malattia”.

ECDC: 190 CASI CONFERMATI NEL MONDO

In totale nel mondo sono stati segnalati, ad oggi, circa 190 casi di epatite grave nei bambini. Lo ha affermato il direttore del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), Andrea Ammon, in un briefing virtuale. L’insorgenza della malattia è stata segnalata per la prima volta nel Regno Unito all’inizio aprile e da allora è stata identificata in almeno 12 paesi a livello globale. Sono inclusi 40 casi nell’Unione europea. L’Ecdc sta indagando sui casi di epatite grave nei bambini insieme alle autorità nazionali e all’Organizzazione mondiale della sanità.

I casi di epatiti acute nei bambini non sono collegati ai virus tipici solitamente legati a questa condizione, ovvero i virus dell’epatite A, B, C, D ed E.

Secondo vari esperti, la teoria principale è che si possa trattare di un’infezione virale probabilmente causata da un adenovirus, una famiglia comune di virus che può causare il comune raffreddore, tra le altre condizioni. Un tipo di adenovirus, in particolare, causa comunemente gastroenterite acuta e sono stati segnalati casi di epatite in bambini immunocompromessi, ma mai in precedenza in bambini sani. Gli esperti stanno approfondendo le analisi per stabilire se l’adenovirus coinvolto sia mutato, causando così malattia più grave, o se possa agire insieme ad un altro virus, incluso il Sars-CoV-2. Qualsiasi collegamento con i vaccini contro Covid-19 è stato invece escluso, poiché i bambini in Gran Bretagna, dove è stata individuata la maggior parte dei casi, non erano vaccinati. Secondo altri esperti, invece, l’immunità ridotta a causa dei diminuiti contatti sociali durante la pandemia potrebbe essere una ulteriore spiegazione.

SILERI: “IN ITALIA UNA DECINA DI SEGNALAZIONI”

In Italia abbiamo una decina di segnalazioniun trapianto è stato fatto tre casi sono confermati” ma “attenzione a pensare che ogni caso di epatite in bimbi sia di origine sconosciuta, perché anche se rara, questa malattia c’era anche prima”, afferma il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, che ha aggiunto: “I casi sospetti di epatiti acute saranno probabilmente sovrastimate rispetto ai reali. Attenzione quindi al fiorire di segnalazioni ma poi molte andranno tolte dal computo finale”. 

L’ipotesi “più verosimile sembra essere l’adenovirus, che in genere non provoca epatiti ma, in concomitanza con un’altra infezione o altri fattori, può causare un danno epatico”. Così, a Radio InBlu2000, il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, che ha precisato: “Nella maggioranza dei casi è stata identificata positività all’adenovirus. Ma non basta a stabilire una relazione”

Redazione Nurse Times

Fonte: ANSA

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