Nel recente articolo pubblicato su Quotidiano Sanità del 5 febbraio 2016, il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin espone quelle che sono le priorità del 2016.
Apparentemente sembra essere una presentazione di un quadro generale decisamente migliorativo, ma in realtà è proprio così? Dietro tutte queste innovazioni cosa c’è? Non è per essere sempre pessimisti o “malpensanti”, ma la mia domanda è su quali criteri e principi sono o saranno fatte determinate scelte.
Andando per ordine…
Il Ministro afferma: “il 4 febbraio è stata la Giornata mondiale per la lotta contro il cancro. Una lotta che vogliamo, e dobbiamo vincere. Anche se grazie ai progressi della ricerca e dei nuovi trattamenti clinici e diagnostici oggi per molti tumori si può finalmente parlare di guarigione, e se la sopravvivenza si è sensibilmente allungata, sono ancora tante le persone che si ammalano e troppe quelle che muoiono. Per combattere questo male abbiamo delle grandi armi a disposizione: prevenzione, ricerca e innovazione, su cui dobbiamo investire sempre di più.” E dopo poco continua sostenendo : “Oggi abbiamo diverse priorità che devono entrare a regime, una di queste sono sicuramente i LEA…”
Sembra che il Ministro abbia a cuore la questione legata al settore sanitario oncologico. Lecito ed ammirevole, ma come scrivevo in un mio articolo di qualche tempo fa, “nuovi LEA…attendiamo! cosa sta accadendo?” (VEDI), nella Sala San Macuto a Roma, dove ero presente personalmente il 18/06/15 nell’incontro voluto dall’On. P.Vargiu (Presidente della Commissione Sanità della Camera), era stato evidenziato come i nuovi LEA (già abbozzati allora) non prevedevano la riabilitazione del malato oncologico! Ma se il Ministro ha appena affermato che la lotta al cancro dobbiamo vincerla, allora vuol dire che i nuovi LEA sono stati modificati rispetto alla bozza discussa, oppure (molto più verosimilmente plausibile) chi si ammalerà sfortunatamente di cancro non potrà avvalersi di un servizio di tipo riabilitativo? Questione tanto ostica quanto degna di una preventiva valutazione dettagliata e precisa!
In questa visione tanto positiva, realmente sono stati considerate le opinioni dei garanti per la tutela dei cittadini? Si vuole coinvolgere il Terzo Settore e le associazioni di pazienti, riconosciute in più occasioni come veri promotori del benessere dei cittadini in un ottica anche di risparmi della Spesa Sanitaria?
La Lorenzin: “poi ci sono altre riforme importanti come quella di garantire i turni dei medici negli ospedali, dando attuazione alla direttiva europea…”
Dopo poche altre battute continua: “Un altro punto importante sono i rinnovi contrattuali e l’assunzione dei nuovi medici, in base ai fabbisogni. Personale, ricerca scientifica e infrastrutture sono grandi temi da affrontare”
È evidente che si tratta di una risposta solo ed unicamente rivolta alla categoria che ha manifestato con scioperi…i medici…e gli infermieri? Dove sono? Sono sempre bistrattati e considerati di secondo piano? Basta con le false promesse e i soliti “specchietti per le allodole”! Almeno una citazione di chi realmente presta assistenza, poteva anche farla il Ministro! È chiaro che la categoria infermieristica non rientra fra le priorità 2016…rassegnomoci noi infermieri perché evidentemente sarà così! (ovviamente è chiaro il mio sarcasmo in quest’ultimo invito alla rassegnazione)
“…la promozione delle centrali uniche d’acquisto, sui cui non si può più derogare, perché con esse ad esempio per quanto riguarda i beni di consumo ospedalieri si può risparmiare fino al 15%.” dice ancora il Ministro.
Nulla viene detto sulle modalità, i criteri e le procedure stabilite per garantire la liceità delle stesse azioni delle centrali di acquisto. Se per risparmiare il prezzo da pagare saranno: bandi di gara al monopolio; false illusioni per i dispositivi medici a libera scelta del paziente; prezzi al ribasso con scarsa attenzione alla qualità, all’appropriatezza ed efficacia…e magari non avremo solo i bisturi a non tagliare, ma aghi senza punta e fili di sutura di scarsa tenuta…vale la pena allora risparmiare o sarebbe meglio ottimizzare la gestione di spesa facendola con criterio e cognizione di causa?
“Tra le altre cose realizzate che vorrei vedere applicate ci sono anche il cosiddetto DM Lorenzin sull’appropriatezza, frutto di un’intesa Stato Regioni, il disegno di legge sulla medicina difensiva, per me importantissimo perché raggiunge un punto di equilibrio tra le tutele dei medici che devono poter svolgere il loro lavoro in serenità e il diritto dei cittadini di fronte a casi di malasanità…” un Disegno di Legge tanto discusso, ma, vedremo cosa ne pensano i veri “attori protagonisti” di questa “sceneggiatura”? Medici e cittadini. Sarà il Senato d’accordo nell’approvare quanto proposto?
In questa lunga serie di “buoni propositi” il Ministro Lorenzin sostiene di dare spessore al Patto della Salute: “è l’anno di implementazione delle riforme messe in campo, a partire dal Patto della salute, che le Regioni dovranno attuare. Sarà un anno di grande lavoro per accompagnarle nell’applicazione delle norme varate.” Anche in questo caso come, quando e con che risorse, le Regioni potranno affrontare la questione non è chiaro. Piani di Rientro e deficit di Bilancio regionali? Ci mettiamo una pietra sopra? Chissà!
Si prosegue con la legge sulla selezione dei dirigenti sanitari, amministrativi e generali. Curricola, competenze, responsabilità ed obiettivi sembrano essere le pedine che verranno mosse in un gioco in cui si rischia la ghigliottina. O si raggiungono gli obiettivi o decade il mandato!
Di primo impatto sembra lecito e condivisibile, ma in molte realtà si dovrà fare i conti con qualcosa da colmare, rimpiazzare, recuperare e risanare. Ciò vuol dire che la nuova classe dirigenziale sarà costituita da ammirevoli strateghi o veri e propri illusionisti! A buon intenditor poche parole…
Per non tirare per le lunghe…il Ministro ha poi continuato parlando di prevenzione attraverso gli stili di vita, di miglioramento della qualità della vita di una popolazione sempre più anziana e di spesa farmaceutica (a mio avviso grande tassello nella questione bilanci di spesa pubblica).
Ma udite, udite infermieri! Il Ministro Lorenzin conclude con una lezione sulla moralità!
“..Quando parlo di efficienza ovviamente parlo di lotta agli sprechi perché lo spreco anche di un solo euro nel sistema sanitario è immorale, perché quell’euro si moltiplica per milioni di prestazioni riducendo le risorse che potrebbero essere destinate all’assistenza di altri malati.”
Quanto afferma è vero e giusto, ma mi chiedo quanto c’è di morale nella rinuncia all’assunzione di un infermiere, per contenere le spese, se poi in realtà quell’infermiere grazie al suo contributo assistenziale determinerebbe uno standard qualitativo di eccellenza, invidiabile e fine al risparmio stesso? (parlo di un infermiere per non dire quanti infermieri realmente servirebbero)
Maurizio Limitone
Fonte
www.quotidianosanita.it
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