La manifestazione del coordinamento lombardo è in programma mercoledì mattina sotto il Pirellone.
Seguendo l’esempio dei colleghi di Nursind Piemonte, Marche, Toscana e Liguria, mercoledì 10 giugno, a Milano, gli infermieri di Nursind Lombardia scenderanno in piazza dalle 10 alle 12 per un flash mob sotto il Pirellone, rispettando il distanziamento sociale. Si tratta di “una mobilitazione per non dimenticare il grande sacrificio pagato dalla categoria durante la pandemia e rivendicare richieste che da anni vengono portate sui banchi della politica e che fino ad oggi sono rimaste inascoltate”.
Durante la manifestazione saranno ricordati i 40 infermieri morti in Italia a causa del coronavirus e le migliaia di professionisti che adesso devono affrontare i danni psicologici subiti durante la pandemia, a loro volta vittime di malattie professionali a cui saranno dedicati appositi cartelli. “Diverse le motivazioni alla base della protesta – spiega Donato Cosi, coordinatore regionale di Nursind Lombardia –. In primis la mancata convocazione del nostro sindacato da parte della Regione alla spartizione dei premi economici per il Covid-19. I risultati si sono visti: Cgil, Cisl e Uil sono riusciti a garantire un premio anche alle situazioni più assurde, come i lavoratori che hanno proseguito in attività smart working”.
Il flash mob sarà l’occasione per riportare all’attenzione dell’opinione pubblica e della Regione richieste sulla riorganizzazione del lavoro avanzate ben prima dell’emergenza sanitaria. “È da tempo che combattiamo contro il cosiddetto minutaggio assistenziale – prosegue Cosi –. Una modalità di lavoro introdotta dalla Regione che calcola in modo obsoleto, anacronistico, scellerato e pericoloso il fabbisogno infermieristico all’interno degli ospedali. Un calcolo vecchio di oltre vent’anni, che prevede l’organizzazione del lavoro e il personale in corsia in base a quei 120 minuti che nell’arco delle 24 ore devono essere destinati all’assistenza del singolo paziente. Un calcolo ormai superato e ben al di sotto del reale bisogno del malato, che rispetto al passato presenta una serie di patologie maggiori e più complesse, che necessitano un numero maggiore di forze in campo”.
Nursind Lombardia rivendica inoltre la reale introduzione dell’infermiere di famiglia, considerandola una figura preziosa per aumentare l’assistenza sul territorio.
Redazione Nurse Times
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