La denuncia della segreteria aziendale del sindacato Fials dell’Asst Niguarda di Milano, firmato dal dott. Pellegrino Coretti
La quasi totalità degli infermieri del reparto di cardiologia 1-2 dell’Asst Grande Ospedale Metropolitano Niguarda risultano con il corso di formazione BLSD scaduto, obbligatorio per legge.
L’azienda non forma il personale: a rischio l’assistenza e la qualità di cura dei pazienti.
“In un reparto specialistico della cardiologia 1-2 dove risulta presente – si legge nella nota della Fials – anche posti letto di alta intensità con numerosi accessi giornalieri da parte dei cittadini Lombardi. Il personale per colpa della scarsa formazione e competenza da parte dei dirigenti dell’azienda, ad oggi la quasi totalità del personale infermieristico risulta con il corso di formazione obbligatorio BLSD scaduto ed impossibilitato causa carenza di personale alla formazione continua prevista come da normativa per il personale sanitario”.
Sono a rischio i requisiti di accreditamento minimo del reparto.
“Poiché in base alla normativa sull’accreditamento dell’ATS Regione Lombardia i reparti soprattutto quelli specialistici il cui personale sanitario lavora all’interno dovrebbero avere garantita almeno la formazione base minima come il BLSD. L’ospedale Niguarda, con scelte non opportune non sta tutelando la professionalità del suo personale ma soprattutto non sta salvaguardando la salute dei cittadini, i quali si rivolgono in questo ospedale in quanto sinonimo di eccellenza” continua la nota della segreteria Fials.
“Eccellenza sulla pelle degli infermieri costretti al numerosi salti riposo, assenza di formazione e carichi di lavoro massacranti.
La FIALS sta tutelando questi lavoratori denunciando il tutto alla Direzione Generale ed ispettorato del lavoro.
Scriveremo anche una nota all’Assessorato al Welfare perché simili episodi non possono ritenersi accettabili in un sistema sanitario regionale come quello lombardo.
Attendiamo aggiornanti urgenti in merito dopo segnalazioni inviate e pervenute al DITRA e alla Direzione!
In assenza di responso saremo costretti ad azioni sindacali più incisive con coinvolgimento della politica locale fino ad arrivare allo sciopero generale se la situazione non migliorerà”, conclude il segretario aziendale dott. Coretti.
Redazione NurseTimes
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