Il 62enne Francesco Scorzelli è finito (ancora una volta) sotto procedimenti disciplinare. “Si tratta di una ritorsione”, sostiene.
Francesco Scorzelli, infermiere 62enne dell’ospedale San Leopoldo Mandic di Merate (Lecco), ex caposala del Pronto soccorso e dei Servizi di trasporto centralizzati e delegato sindacale più eletto della Rsu, è finito sotto procedimento disciplinare prr l’undicesima volta e ora rischia il licenziamento per aver dato sui social del “cazzaro verde” al leader della Lega, Matteo Salvini, oltre che per aver minacciato di morte un collega, sebbene per scherzo.
E’ accusato di toni offensivi, denigratori e minacciosi nei confronti di colleghi, nonché di violazione degli obblighi di comportamento nei rapporti privati e in servizio. In più c’è l’aggravante della recidiva, viste le punizioni pregresse, l’ultima delle quali è stata la sospensione di sei mesi dal servizio, senza stipendio, per insubordinazione, su cui ha presentato ricorso al giudice del lavoro, che in precedenza ha cancellato parte delle pendenze a suo carico.
In precedenza era finito nel mirino dei vertici della sanità lecchese per aver pagato di tasca propria gli straordinari ai suoi sottoposti con ricariche telefoniche, e per essersi rifiutato di mandarli allo sbaraglio nei reparti Covid senza protezioni di sicurezza e senza adeguata formazione, allo scopo di evitare che si potessero contagiare e che contagiassero i pazienti. Per il diretto interessati si tratta di una ritorsione.
“Sono le conseguenze del confronto che ho ingaggiato con i dirigenti dell’Asst di Lecco sulla sicurezza dei lavoratori e sulla gestione del Sistema sanitario regionale, che, come dimostrato purtroppo dalla pandemia, non è assolutamente adeguato, perché più attento al profitto che alla salute”, spiega Scorzelli, che dopo il suo rientro al lavoro è stato demansionato. “Non è una battaglia tra lui e i manager dell’Asst di Lecco, ma tra due modi diversi di intendere la sanità”, conferma il sindacalista Pietro Cusimano, dell’Usb Lombardia, il sindacato che lo ha affiancato durante il dibattito davanti ai componenti dell’Ufficio Procedimenti disciplinari, chiamati ora a decidere sull’eventuale licenziamento.
Redazione Nurse Times
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