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Medicina estetica e chirurgia molecolare: più belli in pochi minuti

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Medicina estetica e chirurgia molecolare: più belli in pochi minuti
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Grazie a una nuova tecnica sarà possibile ritoccare il naso o le orecchie senza ricorrere al bisturi.

Al servizio della medicina estetica arriva la chirurgia molecolare. Rapida e senza bisturi. Lo scenario è esaltante: ritoccare il naso o le orecchie senza tagli chirurgici, ma servendosi unicamente di mini-aghi che inviano piccole correnti alla cartilagine che compone i tessuti, “sciogliendola” temporaneamente, quel tanto che basta per rimodellarla nella forma voluta. Il tutto in anestesia locale e in pochi minuti.

La promessa arriva dai risultati positivi, per quanto preliminari, dei test condotti sui conigli e coordinati da Brian Wong, specialista in chirurgia plastica dell’Università della California, a Irvine. La nuova tecnica è stata presentata al meeting della American Chemical Society, intitolato Chemistry for New Frontiers (Le nuove frontiere della chimica). Negli esperimenti, presentati agli specialisti a Orlando, in Florida, il team ha dimostrato come sia possibile riconformare le orecchie a punta dei coniglietti, piegandole in modo permanente all’ingiù. «Immaginiamo che questa tecnica potrà essere usata come procedura low-cost da eseguire ambulatorialmente e in anestesia locale – ha spiegato uno degli autori del lavoro, Michael Hill. L’intero processo potrebbe richiedere appena cinque minuti».

Si tratta di un passo avanti non da poco. Basti pensare che oggi la chirurgia estetica per rifare il naso richiede un intervento a tutti gli effetti, con anestesia generale, e prevede la ricostruzione della forma. Con un taglio chirurgico dall’esterno o, in alternativa, passando attraverso le narici. In ogni caso si tratta di un’operazione niente affatto banale e con un post-operatorio spesso lungo e non del tutto scevro da possibili complicanze (per esempio emorragie, sviluppo di difficoltà respiratorie e anche alterazione dell’olfatto).

I ricercatori dell’Università californiana sostengono che un giorno il bisturi potrà essere del tutto eliminato proprio grazie alla chirurgia molecolare. Il naso – sottolineano – è composto per almeno un terzo da cartilagine, che per sua natura è flessibile ed elastica, essendo costituita principalmente di fibre di una proteina chiamata collagene. Questa forma tanti filamenti (simili a spaghetti), intrecciati tra loro da proteine più piccole. Le fibre di collagene sono cariche elettricamente ed ecco perché, applicando a queste minuscole correnti con i mini-aghi, la carica cambia e, di conseguenza, le fibre si sciolgono, rendendo la cartilagine morbida e modellabile. Non appena si spegne la corrente, poi, la cartilagine torna al suo stato naturale, indurendosi nuovamente.

È così che i bioingegneri hanno “ammorbidito” per pochi minuti la cartilagine delle orecchie dei conigli. In quella fase, applicando uno stampo in 3D sulle orecchie degli ammali, è stato rimodellato il tessuto. Una serie di operazioni veloci e mini-invasive, che, secondo gli specialisti, potrà essere applicata anche all’uomo. Si potrebbero infatti riconformare le orecchie prominenti (“a sventola”) e, allo stesso modo, anche la punta del naso o il setto nasale deviato. Ma non basta. Il medesimo approccio è ipotizzabile anche in altri settori della medicina. Ad esempio per eliminare aderenze tendinee, ovvero quei tessuti fibrosi formati impropriamente dopo un intervento chirurgico o un trauma che attaccano un tendine a un altro tessuto naturalmente non collegato ad esso, immobilizzandolo.

E c’è un ulteriore aspetto: il team ha raccontato come la tecnica sia stata utilizzata per correggere, sempre su alcuni animali, i problemi di vista (come la miopia), rimodellando la cornea con una lente a contatto che invia piccole correnti al tessuto per “manipolarlo” e, contemporaneamente, per fare da stampo e dargli la forma corretta. Adesso si punta ai test clinici sui pazienti, ma – ammette Wong – i tempi non sono stati ancora decisi.

Redazione Nurse Times

Fonte: La Stampa

 

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