La soddisfazione di Carmela De Rango, segretario nazionale della Confederazione italiana medici ospedalità privata, e di padre Virginio Bebber, presidente dell’Associazione religiosa degli istituti socio-sanitari
“La giustizia del buon senso vince sull’inganno. Aiop prenda esempio da Aris”. Così Carmela De Rango, segretario nazionale della Cimop (Confederazione italiana medici ospedalità privata), commenta la firma del nuovo contratto per i medici della sanità privata, siglato ieri nella sede romana dell’Aris.
“Si materializza il punto di caduta di una vicenda che finalmente rende giustizia a una professione osannata ma al tempo stesso bistrattata – aggiunge –. Non ci saranno più medici di serie B, solo perché impegnati nel comparto privato, e di questo risultato devo dare atto alla correttezza di Aris, interlocutore prezioso e sempre attento ai contorni, anche umani, di questa lunga vicenda. Un piglio, quello mostrato dalla realtà guidata da padre Bebber, che dovrebbe essere preso come paradigma anche da chi fino a oggi ha preferito la strada della contrapposizione e della poca trasparenza”.
E ancora: “Nei mesi trascorsi Aiop ha mutato più volte atteggiamento e postura: prima possibilista, con lunghi tavoli di trattative, sfociati anche in una data per la firma; poi, lo scorso dicembre, in un attimo ha deciso per una marcia indietro incredibile, vanificando il lavoro di anni. Oggi un pezzetto di giustizia è stata fatta e ne siamo soddisfatti, anche in considerazione del fatto che vediamo oggettivamente premiata la tenacia e la strategia con la cui la Cimop ha impostato questa battaglia di principio”.
“E’ questo un contratto di lavoro innovativo – continua De Rango –, la cui portata si manifesta sin dal campo di applicazione. Il Ccnl si applica infatti ai medici che operano in strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali di diritto privato (ed è l’unico Ccnl in vigore tra le parti contraenti, con validità 1° luglio 2020 – 30 giugno 2023) candidandosi così a diventare il ccnl di riferimento per il personale medico per l’intera area privata. La disciplina contenuta nel nuovo Ccnl, introducendo la qualifica dirigenziale per i medici della sanità privata, rimuove un ulteriore ostacolo al comune obiettivo di Cimop e Aris di assicurare anche ai medici della sanità privata l’equiparazione dei titoli e dei servizi”.
Inoltre: “Il testo sottoscritto, realizzando una sostanziale uniformizzazione del rapporto di lavoro della dirigenza di area privata e della dirigenza del Ssn, riconosce comunque il ruolo centrale affidato ai dirigenti medici per la realizzazione degli obiettivi di sviluppo delle istituzioni e di miglioramento dell’efficienza dei servizi, nell’interesse dei cittadini che tali servizi utilizzano. Si vuole sottolineare che, nonostante l’assenza al tavolo delle trattative del ministero della Salute e della Conferenza Stato-Regioni, più volte sollecitati da Cimop senza successo, Aris ha compiuto un grande sforzo, assumendo la stessa posizione già assunta negli altri rinnovi contrattuali, e sottoscrivendo un contratto che, per i medici esclusivisti, arriva a prevedere un aumento del 25%”.
“Una mancanza di risorse da parte del ministero della Salute e della Conferenza Stato-Regioni – dice ancora De Rango – ha penalizzato i medici che non hanno potuto raggiungere l’equiparazione della retribuzione con i colleghi che operano negli ospedali pubblici. Siamo sì penalizzati, ma la responsabilità in questa specifica trattativa è da imputare alla mancanza di intervento da parte del ministro della Salute, che ha invece ritenuto di intervenire per i non medici. Noi ora celebriamo questa giornata storica, con la speranza che anche Aiop segua l’esempio di Aris nel donare dignità ai medici che operano nelle loro strutture”.
Infine: “La storia ci ricorda che il 7 ottobre ricorre la nascita, nel 1763, del celebre medico milanese Augustus Bozzi Granville, che raggiunse tale fama mondiale da essere nominato medico di Sua Maestà britannica e interpellato da Archibald Edmonstone, anticipando quella che verrà definita la paleopatologia. Una piccola nota di orgoglio per una professione che, al fine di recuperare coraggio e considerazione, dovrebbe di tanto in tanto guardarsi indietro e ricordare esempi illuminati”.
Osserva padre Virginio Bebber, presidente dell’Associazione religiosa degli istituti socio-sanitari (Aris): “Sono molto soddisfatto per la conclusione di una vicenda che ormai si trascinava da tanto tempo. La mia soddisfazione nasce anche dal fatto di aver potuto mostrare concretamente ai nostri medici la nostra riconoscenza per il loro preziosissimo lavoro, svolto sempre con grande professionalità e grande senso di responsabilità”.
Redazione Nurse Times
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