Il Governo si avvia ad alleggerire le misure contenitive della pandemia. Il parere di alcuni esperti.
Dal 1° maggio sarà addio alle mascherine negli ospedali e nelle Rsa. L’obbligo di indossarle permarrà invece nei reparti con pazienti fragili e dove c’è alta intensità di cure. Novità anche in tema di tamponi per i ricoveri, che saranno effettuati solo agli asintomatici.
Questo l’orientamento emerso dalla riunione al ministero della Salute, annunciata dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, che aveva parlato di “alleggerimento” delle misure contenitive della pandemia dopo la scadenza del 30 aprile.
Interpellato da Adnkronos, Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica medica ed epidemiologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma, si dice d’accordo: “Con i dati epidemiologici Covid che abbiamo oggi, con sintomi così leggeri della malattia, un allentamento della misura delle mascherine in ospedali e Rsa ci sta. Però, per una questione di educazione sanitaria dove ci sono persone fragili, e penso proprio alle Rsa, io la consiglieri, ma senza obblighi. Serve anche un atteggiamento di solidarietà verso chi sta male. Poi, se uno la vuole mettere in treno o in aereo, benissimo. Lo fa per difendere se stesso e ne ha diritto”.
Qualche perplessità l’avanza invece l’immunologo Mauro Minelli, coordinatore per il Sud Italia della Fondazione per la Medicina personalizzata: “Abolire l’obbligo ha senso laddove non vi siano situazioni di rischio immediato o di sovraffollamento. Perché, altrimenti, non sarebbe sbagliato, per operatori sanitari e pazienti-degenti, continuare a utilizzare le mascherine. Il discorso potrà essere diverso per chi, da accompagnatore, impiega tempi ragionevolmente ridotti di permanenza nei pronto soccorso e nelle accettazioni. Insomma, si può e si deve uscire dal tunnel, ma senza insofferenze verso le nuove normalità”.
Redazione Nurse Times
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