“L’infermiere è un personaggio importantissimo, un cardine, un anello di congiungimento tra il paziente e il dottore. Sono moglie di un medico e ho un nipote infermiere che lavora a Genova in una clinica privata per anziani, quindi vivo da vicino la cosa e conosco personalmente i vari aspetti (sia positivi che negativi) della Sanità, visti soprattutto con gli occhi di chi ci opera, sia nel privato che nel pubblico. E’ un mestiere che impegna ogni ora, giorno e notte, persino durante le festività; anche quando si vede che sono stanchi, loro, con il loro modo di fare, sono sempre disponibili, cercando di dare conforto alle persone, non sono soltanto dei semplici professionisti. Una persona che sa stare vicino al malato, lo sa comprendere e lo aiuta anche psicologicamente, è così che vedo la figura dell’infermiere”, sono le parole di una cantante che ha fatto parte per un periodo del gruppo Ricchi e Poveri, un’artista impegnata tra famiglia e lavoro; lei è Marina Occhiena, in un’intervista per Nurse Times .
Per la cantante, la laurea per l’infermiere oggigiorno è necessaria, perché oltre alla parte umana ci deve essere anche una preparazione, una competenza, una professionalità, uno studio che da un valore aggiunto a quello che lui svolge quotidianamente.
Con rammarico, la Occhiena commenta i fatti di cronaca degli ultimi periodi: “Sto leggendo ultimamente notizie, su vari giornali, di casi che vedono gli infermieri protagonisti di episodi violenti nei confronti dei pazienti … ma dico, stiamo scherzando??? Abbiamo un paese che va come va, bisogna far capire che non tutti gli infermieri sono uguali; certo, ci può essere qualche episodio sporadico, ma noto con dispiacere che moltissime volte dietro questa parola vengono nascoste altre figure sanitarie come ausiliari, OSS o altri operatori che, negli ultimi casi di aggressione ai malati, si sono macchiati di azioni spregevoli sia dal punto vista umano che morale. Questo tipo di informazione può creare molta confusione e far molto male ad una professione sempre vicina a chi ha bisogno di cure. Io sono con voi. Un suggerimento? Nel vostro limite, cercate sempre di informare e far informare le testate giornalistiche nazionali e locali, la radio, la TV e le agenzie, spiegando quello che è realmente il vostro ruolo, e quali sono le vostre responsabilità, cercando di evitare ulteriori pestaggi mediatici nei vostri confronti. Gli infermieri sono professionisti laureati, non delinquenti!”
Concludendo l’intervista, l’artista saluta gli infermieri d’Italia con questa frase: “Cercate di essere sempre super professionali, perché le persone hanno bisogno di voi, di un appoggio umano, una parola buona, un sorriso. A volte questo è meglio di una medicina”.
Savino Petruzzelli
Lascia un commento