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“Manovra insoddisfacente per i medici”: Anaao-Assomed e Cimo-Fesmed proclamano sciopero per il 5 dicembre

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"Manovra insoddisfacente per i medici": Anaao-Assomed e Cimo-Fesmed proclamano sciopero per il 5 dicembre
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Anaao-Assomed e Cimo-Fesmed proclamano una prima giornata di sciopero nazionale per martedì 5 dicembre 2023 al fine di protestare contro la nuova manovra economica.

“Le misure contenute nella Legge di Bilancio in discussione al Senato – dichiarano Pierino Di Silverio, segretario nazionale Anaao-Assomed, e Guido Quici, presidente Cimo-Fesmed – non sono in grado né di risollevare il Servizio sanitario nazionale dalla grave crisi in cui si trova né di soddisfare le richieste della categoria che rappresentiamo”.

Proseguono i sindacalisti: “Dalla manovra ci saremmo aspettati un intervento sull’indennità di specificità medica e sanitaria per garantire un aumento degli stipendi di tutti i dirigenti e frenare dunque la fuga dei professionisti verso l’estero e il privato, e invece si è deciso di aumentare le retribuzioni delle prestazioni aggiuntive per abbattere le liste d’attesa, misura che è destinata a non produrre risultati concreti”.

E ancora: “Ci saremmo aspettati uno sblocco, anche parziale, del tetto alla spesa per il personale sanitario e un piano straordinario di assunzioni, e invece nessuno ne fa nemmeno cenno. Ci saremmo aspettati risorse adeguate per il rinnovo dei contratti, e invece scopriamo che i 2,3 miliardi previsti sono messi a disposizione per l’intero comparto sanità, quindi briciole per tutti”.

Sempre Di Silverio e Quici: “Dopo tante parole e belle intenzioni, ci saremmo dunque aspettati dalla manovra un vero cambio di rotta che mettesse al centro il Servizio sanitario nazionale, e invece siamo stati bersagliati dal taglio dell’assegno previdenziale compreso tra il 5% e il 25% all’anno, una stangata che colpisce circa 50.000 dipendenti. E non ci tranquillizzano le dichiarazioni rilasciate negli ultimi giorni da esponenti del Governo in merito a possibili modifiche parziali del provvedimento, e non alla sua completa eliminazione”.

Aggiungono i leader sindacali: “Infine, come se non bastasse, non abbiamo più notizie dei lavori della Commissione del ministro Nordio sulla depenalizzazione dell’atto medico. Per noi questo è un aspetto fondamentale che rivendichiamo con forza perché abbiamo bisogno di restituire maggiore serenità ai medici e ridurre il ricorso alla medicina difensiva”.

E infine: “Al Governo chiediamo un segnale di coraggio per dare il giusto riconoscimento ai medici e dirigenti del Ssn. E per evitare il collasso della sanità che deve rimanere pubblica per garantire a tutti il diritto alla tutela della salute. Misureremo nei prossimi giorni la reale disponibilità del Governo, non solo a parole, pronti a mitigare o inasprire la protesta anche con altre eventuali giornate di sciopero da proclamare nel rispetto della normativa vigente”.

Redazione Nurse Times

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