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Malore al ristorante, aggredito personale 118: ”Andate fuori a rianimare la donna, disturbate i clienti”

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Malore al ristorante, aggredito personale 118:”Andate fuori a rianimare la donna, disturbate i clienti” non
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L’aggressione numero 30 è stata denunciata dall’associazione “Nessuno Tocchi Ippocrate”. Si tratterebbe della terza accaduta in un’unica giornata di lavoro degli operatori dell’emergenza territoriale.

“Ieri pomeriggio intorno alle 14,30 ci allertano per una lipotimia in una nota pizzeria di piazza Trieste e Trento a Napoli” racconta un membro della squadra di soccorso.

Non appena il medico e l’infermiere sono giunti sul posto, hanno rinvenuto un paziente incosciente disteso a terra.

I soccorritori sono prontamente intervenuti, mettendo in pratica le manovre rianimatorie previste secondo i protocolli direttamente nel ristorante.

Ciò avrebbe però fatto andare su tutte le furie la titolare del locale, che avrebbe più volte invitato a suon di insulti medico ed infermiere ad andare altrove con il paziente, per evitare di creare confusione in sala.

“Ad un certo momento si avvicina la proprietaria del locale e ci aggredisce verbalmente dicendoci di andare altrove perché lei aveva le persone nel ristorante e che stavamo dando fastidio.”

La donna ha specificato più volte come tra l’altro la paziente non fosse neppure una cliente che stava mangiando da loro.

“Vedendo che continuavamo a dedicarci alla signora, senza farci sfiorare minimamente dalle sue misere richieste, ha iniziato ad attaccarci dicendo che se proprio ci tenevamo così tanto ad aiutare la signora saremmo dovuti arrivare prima invece di tardare come sempre.”

I soccorritori hanno precisato nelle dichiarazioni rilasciate come la persona incosciente si trovasse in un area del ristorante nella quale non erano presenti ne clienti ne tavoli che avrebbero potuto accogliere persone.

“Preciso che i nostri tempi di arrivo sono stati 4 minuti dalla chiamata. E ovviamente è riuscita a mettere il dito in una delle tante ferite che purtroppo ad oggi collezioniamo. Queste aggressioni sono ancora più dolorose perché ti accorgi che non per forza devono essere «vestiti da delinquenti» per farti male”.

Simone Gussoni

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