Riceviamo e pubblichiamo il pubblico sfogo di Nicola De Giosa, infermiere di sala operatoria e rianimazione
Credo di non avere tanto da dire. Le forze, tutte, io e i miei colleghi, le stiamo utilizzando per salvare vite e ancora una volta cercando di sfruttare al meglio quello che abbiamo
Il tempo non si conta più, non guardiamo più i segni che la maschera può lasciare sul viso. Lo specchio è diventato uno spazio in cui perdersi e non più guardarsi
Oramai non è più importante non aver tempo per andare in bagno, bere un caffè, o magari solo potersi lavare la faccia e cambiare la mascherina.
Oramai la parola eroi, da me sempre odiata, è riservata a chi in TV urla e bestemmia negando quello che non vede perché non vuol vedere e sentire.
Niente è più importante se riguarda noi, è il nostro lavoro siamo pagati per farlo e guai a doversi lamentare. Guai a dire che siamo stanchi e psicologicamente provati.
Guai a permettersi di dare consigli o pareri che invece rientrano nei nostri doveri.
È il nostro lavoro e noi abbiamo scelto di farlo. A me, a noi, oggi e in queste settimane invece sono riservate e dedicate tutta una serie di parole che rimbalzano nella mia mente e che cercano di abbattere quelle famose immagini scogliera.
Si abbattono sulla mia corazza con una violenza mai vista prima.
ASSASSINI, ATTORI, TERRORISTI, PECORE
L’elenco è lunghissimo. È tanto lungo quanto è lunga la fila delle persone che convinti di essere vittime di un sistema politico che vuole il popolo sottomesso a chissà quale potere occulto della pandemia, ci apostrofa con tali parole INDEGNE, VERGOGNOSE.
Ricordatevi che siamo sempre gli stessi che fanno nascere i vostri figli, siamo sempre gli stessi che accompagnano i vostri cari in sala operatoria e per ore stanno immobili a strumentare.
Siamo sempre gli stessi che sulle strade al buio, al freddo, sotto la pioggia o la neve, a Natale, a Pasqua, a Ferragosto, tirano fuori le persone dalle lamiere delle macchine rischiando la loro stessa vita.
Siamo sempre gli stessi che corrono sulle strade o prendono aerei per offrire un’altra chance a chi non ne ha più. Siamo sempre gli stessi che prendono in cura la vita degli altri.
Siamo sempre gli stessi. Noi siamo per la vita, siamo per chi ha bisogno. Noi siamo per chi ha il cancro o l’infarto, siamo per chi è da solo in ospedale, per chi è ammalato. Noi siamo sempre gli stessi che curano il covid.
Noi siamo lì ora e voi, dove siete?
In quale piazza o in quale TV siete a lamentarvi che la mascherina nuoce alla salute o alla vostra libertà personale?
Voi dove siete quando venite chiamati a fare qualcosa per il prossimo?
Voi dove siete quando vi chiediamo di osservare le regole per evitare che gli ospedali si blocchino?
Voi dove siete quando venite chiamati a prendervi cura di chi è più debole?
Dove siete? …perché vi vengo a prendere uno ad uno e vi faccio vedere come si muore di covid.
Vi faccio vedere come si trema perché quel numero blu stenta a salire.
Dove siete quando Francesco mi dice di aiutarlo perché fuori ha tre figli che lo aspettano.
O quando Nunzia mi stringe forte la mano e mi implora di aiutarla perché non vuole morire.
Dove siete quando chi arriva, respira a 50 atti al minuto e non riesce nemmeno a parlare!
Dove siete? DITEMELO
Perché gli assassini, forse, siete voi!
Nicola De Giosa
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