Un prestigioso riconoscimento è stato conferito al dott. Giuliano Anastasi da parte dell’associazione American Holistic Nurses Association, madre dell’associazione tecnico scientifica AHNA Italia.
Giuliano Anastasi è un giovane infermiere siciliano. I suoi campi di interesse sono la bioetica, le cure integrative ed il nursing psichiatrico.
Nel 2016 si laurea in Infermieristica con lode presso l’Università degli Studi di Messina, discutendo una tesi dal titolo “Bioetica e Nursing: il ruolo infermieristico nelle scelte di fine vita”. Nel 2018 consegue con lode la laurea magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche presso il medesimo ateneo, discutendo un elaborato sperimentale in materia di cure infermieristiche integrative rivolte al paziente oncologico terminale.
Dimostrando un particolare interesse verso la psichiatria, indirizza la sua attività lavorativa verso tale branca, prendendo servizio presso l’unità di psichiatria, dapprima presso l’ASP di Messina ed in seguito presso l’ASP di Catanzaro, dove attualmente è strutturato.
Quando non si occupa di infermieristica, coltiva le sue passioni: fa attività all’aperto, studia inglese e si interessa alcinema ed ai viaggi.
Ha pubblicato presso riviste scientifiche e ha ricoperto ruoli di tutor didattico in ambito accademico.
Oggi sta conseguendo un master in Management per le funzioni di coordinamento e si dedica all’Associazione tecnico-scientifica AHNA Italia, di cui è Referente per la ragione Sicilia.
“Questa associazione nasce circa un anno fa, formalizzandosi come associazione tecnico-scientifica nel Settembre 2019, ad oggi riconosciuta in seno alla consulta delle associazioni tecnico scientifiche cui fa affidamento la FNOPI.”
Come suggerisce il termine stesso, l’associazione si occupa di infermieristica olistica, ovvero di cure complementari infermieristiche in un’ottica di integrazione alle cure convenzionali, in una visione di associazione di questi trattamenti non farmacologici ad altri interventi etc.
“Nulla ha a che vedere, ovviamente, con le cure alternative, che non sono scientifiche, che non hanno sostegno in letteratura (anzi) e che sono tendenzialmente invenzioni sporadiche di qualche mitomane che vuole solo specularci”, racconta Anastasi.
Gli scopi dell’associazione sono fare formazione, informazione e ricerca. La formazione, chiaramente, si rivolge in primis agli altri colleghi professionisti della salute, al fine di fornire degli strumenti, specialmente emotivi, per tollerare lo stress, evitare le crisi, le aggressioni, la rottura ed il burnout.
In proposito è in fase di attivazione un progetto che coinvolgerà a livello territoriale gli OPI per svolgere convegni e conferenze in materia.
La stessa formazione include la condivisione di esperienze in materia, ovvero quello che si fa o si potrebbe fare in termini di impiego infermieristico di queste tecniche non farmacologiche (es. musicoterapia, pet therapy, doll therapy, drama therapy, play therapy, massage therapy, yoga, etc.) e come costruire le condizioni per impiegarli, se si desidera e se opportuno, in modo sperimentale nelle proprie realtà lavorative.
L’informazione, allo stesso modo, si rivolge alla cittadinanza, sensibilizzando sulla possibilità di impiegare, nei casi opportuni, qualcuna di queste tecniche per migliorare la performance, la compliance, l’esito terapeutico, il percorso assistenziale.
«Molti studi dimostrano che il solo contatto fisico in ambito pediatrico può evitare il “pianto irrefrenabile” dei bambini, migliorando sicuramente gli esiti e la tolleranza allo stress del pazientino. Stessa cosa in area oncologica, vari studi dimostrano che la meditazione guidata può essere di aiuto nel trattamento della sintomatologia lieve (nausea, vomito, cefalea…)», prosegue il collega.
Infine, la ricerca, è volta proprio a rimpinguare la letteratura presente in materia, e fornire dati che siano ulteriormente a sostegno di queste tecniche.
“Nella mia realtà lavorativa ho modo di applicare forme embrionali di pet therapy, doll therapy e play therapy. Il progetto è ancora un germoglio, nato a seguito di opere di ammodernamento del Dicembre 2018, però gli esiti sembrano positivi, ed a breve tenteremo di avviare anche un progetto di ricerca in merito al ruolo della parola come atto terapeutico, per comprendere se una determinata forma di colloquio professionale possa o meno migliorare gli esiti assistenziali, la compliance e la qualità percepita”.
L’associazione italiana, inoltre, organizza numerosi meeting. Il primo a livello nazionale è stato fatto a Settembre in zona Milano, portando le esperienze di questi infermieri in merito a questo tipo di specializzazione. Altri incontri regionali verranno svolti periodicamente. Tra pochi mesi si svolgerà un evento congiunto che riguarderà le regioni Calabria e Sicilia.
L’Associazione Americana, che offre ovviamente un grande supporto, organizza convegni internazionali, borse di ricerca e di studio, percorsi di formazione. Ha inoltre un suo journal scientifico indicizzato e si occupa di educazione sanitaria in materia.
AHNA italia sta lavorando ad un progetto di ricerca multicentrico sperimentale rivolto ai professionisti sanitari.
“Nella mia realtà lavorativa, SPDC di Lamezia Terme (ASP Catanzaro) c’è un ambiente costruttivo in relazione a tali interventi non farmacologici, grazie ad una equipe (medici, infermieri, psicologi ed assistenti sociali e personale di supporto) molto propositiva e dinamica. L’ambiente è costituito per lo più da professionisti giovani e comunque con formazione post-base in buona parte dei casi.
Prova di tale affermazione è la presenza di un’area all’esterno del reparto (denominata “Giardino dei Pensieri Ritrovati”) in cui sono presenti alberi da frutto, piante aromatiche, sculture in legno; anche un laghetto artificiale con delle tartarughe ed un insieme di siepi che costituisce un labirinto in cui i pazienti possono camminare. Tutto riconduce alla play therapy, alla nature therapy ed alla pet therapy, seppur non in modo strutturato.”
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