Il corso frequentato dagli aspiranti operatori socio-sanitario, organizzato da un centro di formazione con sede a Teramo, era fasullo. Già partite le prime denunce.
Idonei sì, ma in possesso di un attestato falso. Sono i 65 operatori socio-sanitari pugliesi che la direzione del Policlinico Ospedali Riuniti di Foggia ha dovuto escludere dalla graduatoria, sebbene avessero superato il concorso Motivo? L’attestato di qualifica non è valido, perché il centro di formazione con sede a Teramo che ha organizzato i corsi non è inserito nell’Albo regionale degli organismi di formazione accreditati con la Regione Abruzzo.
Lo stesso centro di formazione, per altro, era già finito nell’occhio del ciclone nei mesi scorsi, quando le denunce di altri oss truffati hanno portato all’apertura di diversi fascicoli d’indagine. Ora anche questa vicenda potrebbe riservare strascichi legali. Gli interessati, infatti, sono sul piede di guerra per via del tempo sprecato e dei soldi buttati in un corso durato un anno e rivelatosi fasullo. Le prime denunce, in realtà, sono già partite. È il caso, ad esempio di un oss salentino dapprima assunto e poi licenziato dal posto di lavoro a causa di un attestato che ha lo stesso valore della carta straccia.
IIl controllo sulla conformità degli attestati è stato affidato alle Regioni. Ebbene, a fronte delle richieste trasmesse circa la validità degli attestati la Regione Abruzzo ha comunicato all’Azienda ospedaliera la non validità di tutti gli attestati rilasciati dal centro di formazione con sede a Teramo. E a direttrice generale Riuniti, Lucrezia Cardinale, ne ha potuto far altro che prenderne atto, firmando poi una determina per disporre la decadenza della graduatoria generale di merito.
Redazione Nurse Times
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