Il sindacato ha denunciato la terribile carenza di personale, tra cui ausiliari e OSS, che costringe gli infermieri al demansionamento più svilente.
Mancano infermieri. Tanti. Ma non solo: c’è una forte carenza anche di ausiliari, operatori socio sanitari e tecnici in tutte le unità operative della ASL 01 Avezzano-Sulmona-L’Aquila. Tanto che il poco personale presente in molti casi è costretto a rinunciare al riposo settimanale, arrivando a lavorare anche per 10 giorni consecutivi. Ma non solo.
Indovinate un po’ quale figura, tra le tante, viene in qualche modo costretta a compensare ogni tipo di carenza in questa situazione a dir poco paradossale? Quella dell’infermiere, ovviamente, che naviga a vista nel più totale svilimento professionale. Già, perché a causa della latitanza di ausiliari e OSS (i pochi che ci sono lavorano in più reparti contemporaneamente), secondo quanto si legge su abruzzo24ore.tv, in alcuni casi gli infermieri sarebbero anche costretti (da chi? In che senso?) a pulire i pavimenti e a occuparsi dei ROT.
Perciò ci risiamo: anche in questa realtà (l’ennesima), invece di dedicare il proprio tempo (limitato e prezioso) a ciò che è di loro competenza, gli infermieri si ritrovano a fare gli sguatteri, gli inservienti, i factotum e a barcamenarsi senza pause per soddisfare le esigenze igieniche, domestiche e alberghiere dei pazienti. Mansioni che, lo ricordiamo, per legge (negli ultimi 30 anni un mare di sentenze lo hanno confermato) sono di competenza di altre figure professionali.
Come è ovvio che sia, tutta questa confusione e questo stravolgimento di ruoli si ripercuotono pesantemente sulla qualità dell’assistenza erogata, oltre a danneggiare anche la salute dei professionisti: non potendo svolgere in alcun modo la professione infermieristica nella sua completezza tecnica, intellettuale, scientifica ed evolutiva, oltre a vedersi quotidianamente sviliti, mortificati, depauperati delle attitudini tecniche e del proprio bagaglio professionale, gli infermieri stanno dando chiari segni di burnout, di profonda prostrazione e di depressione.
Il sindacato UGL Sanità, che da tempo prova a battersi contro le gravi carenze di organico richiedendo assunzioni al manager della Asl e al governo regionale, minaccia ricorsi al giudice del lavoro per ottenere giustizia.
Alessio Biondino
Fonte: Abruzzo24oretv
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