Introduzione di Giuseppe Papagni
Grande interesse per il progetto editoriale targato Nurse Times rivolto a tutti gli studenti in Infermieristica e neo laureati denominato Nurse EXperimental Thesis (NExT)
La collega dott.ssa Sonia Centa presenta alla nostra Redazione il suo lavoro di tesi dal titolo “LA VALUTAZIONE DELLE CARATTERISTICHE DEI PAZIENTI CARDIOPATICI DIMESSI DALL’U.O. DI CARDIOLOGIA-UNITA’ CORONARICA DELL’ULSS N.2 DI FELTRE (BL) – STUDIO OSSERVAZIONALE RETROSPETTIVO” discussa presso l’Università degli Studi di Padova Scuola di Medicina e Chirurgia, relatrice Prof.ssa a c. Corso Marilisa, correlatori Dott. Piergentili Christian e inf. Gasperin Denise.
La nostra Redazione si congratula con la dott.ssa Sonia per il risultato raggiunto, augurandosi che possa così concretizzare le sue aspettative future.
VALUTAZIONE DELLE CARATTERISTICHE DEI PAZIENTI CARDIOPATICI DIMESSI DALL’U.O. DI CARDIOLOGIA- UTIC DI UNA AZIENDA DEL NORD-EST PER DEFINIRNE L’ELEGGIBILITA’ AL PROGRAMMA RIABILITATIVO: STUDIO RETROSPETTIVO
AUTORI: Sonia Centa, Marilisa Corso
Introduzione al problema: I pazienti che sopravvivono ad un Infarto Miocardico con Elevazione del tratto ST (STEMI) sottoposti a PTCA primaria (PPCI) continuano ad avere un elevato rischio cardiovascolare e maggiori probabilità di recidive. Lo scopo del lavoro è individuare i più importanti fattori di rischio della popolazione in analisi e valutare il numero di pazienti che avrebbe indicazione, secondo le Linee Guida nazionali ed Internazionali, a partecipare ad un percorso di Riabilitazione Cardiologica (RC) e prevedendo un’educazione terapeutica personalizzata.
Materiali e metodi: Lo studio effettuato è un’indagine retrospettiva di 193 cartelle dei pazienti dimessi dall’U.O. di Cardiologia – UCIC nell’anno 2014 con diagnosi di SCA, IMA STEMI, NSTEMI, Angina, Angina Instabile e Sindrome di Tako-Tsubo.
Risultati: Dei 193 pazienti analizzati, 137 sono uomini (71%) e 56 donne (29%). L’età media è di 71 anni (M/F: 69 vs 76 anni). Le 4 diagnosi di dimissione più comunemente trovate sono state l’IMA NSTEMI (47 eventi; 24,4%), l’IMA STEMI (32; 16,6%), l’angina (32; 16,6%), e l’angina instabile (20; 10,4). Dei pazienti studiati, 52 pazienti (26,9%) presentano familiarità per la patologia; il fattore di rischio modificabile più prevalente è l’ipertensione con 133 (68,9%) pazienti. Hanno già subito un precedente ricovero per un pregresso IMA 57 pazienti (29,5%) e 47 (24,4%) hanno già effettuato un’angioplastica coronarica percutanea transcatetere (PTCA). Dei 193 pazienti analizzati, 60 (31,1%) presentavano una controindicazione al ciclo riabilitativo per il training fisico. La controindicazione più frequente è il quadro clinico non concluso con 29 (15%) casi e la patologia limitante il training fisico 15 (7,8%); 5 pazienti sono deceduti (2,6%). 133 sono i pazienti eleggibili per il ciclio riabilitativo.
Discussione: I dati ottenuti confermano quanto rilevato in letteratura per quanto riguarda i fattori di rischio non modificabili (sesso, età, familiarità); per i fattori di rischio modificabili, il campione analizzato presenta valori più elevati di quelli illustrati in letteratura per le variabili di pressione, colesterolemia e presenza di fumatori. I dati riguardanti il BMI e la presenza di diabetici, sono invece inferiori a quelli riportati in letteratura. Si evidenzia elevata pregressa malattia cardiaca; proprio per questo la riabilitazione cardiologica dovrebbe essere un percorso da intraprendere al meglio attraverso valutazioni individuali e personalizzate dei fattori di rischio modificabili e non, per limitare le ricadute.
Conclusioni: Il raggiungimento di valori adeguati di pressione arteriosa, colesterolemia, glicemia e indice di massa corporea, non è un obiettivo irrealistico: la malattia coronarica è per gran parte prevenibile attraverso l’adozione di stili di vita sani, che includano una sana alimentazione, un’attività fisica regolare e la cessazione del fumo di sigaretta.
L’infermiere ha l’opportunità di fare la differenza nel raggiungimento del miglior risultato di salute, gestendo la fase acuta durante il ricovero, prevedendo un’assistenza personalizzata post dimissione in ambito riabilitativo, focalizzando l’attenzione sul counselling, sull’aderenza alla terapia e sull’attuazione delle modificazioni comportamentali necessarie alla gestione della patologia cronica e alla prevenzione della recidiva infartuale. Maggiori energie dovrebbero essere spese nella programmazione di un percorso educativo-assistenziale strutturato a supporto del paziente e dei suoi familiari, che integri follow-up, educazione terapeutica e programmi di riabilitazione cardiologica, considerato che la popolazione analizzata presenta un’incidenza di pregressa patologia cardiovascolare maggiore rispetto ai dati di letteratura.
Sonia Centa
Allegati
Lascia un commento