Visto il pericolo di ricadute, la malattia non può dirsi del tutto sconfitta, ma la bimba (appena 21 mesi) rappresenta un incredibile esempio di attaccamento alla vita.
A Molly Hughes, bimba di appena 21 mesi del Kentucky (Usa), è stato diagnosticato un neuroblastoma al quarto stadio nel 2017. Sua madre Chelsea ha detto alla Cnn che il cancro si era diffuso in gran parte del corpo della piccola, che per combattere la malattia ha dovuto sottoporsi a cure molto intense: in 15 mesi ha trascorso un totale di 130 giorni in ospedale, sottoponendosi a chemioterapia, trapianto di cellule staminali, radioterapia, immunoterapia e un’operazione.
“Ringraziamo il cielo che sia riuscita a sopravvivere durante tutte quelle cure – ha detto Chelsea –. È stata davvero dura. Molly è stata molto male, questi trattamenti sono devastanti sul corpo dei bambini”. La mamma ha anche raccontato che in realtà i trattamenti hanno fatto diventare sorda Molly, che ora è costretta a indossare un apparecchio acustico.
Comunque, dopo cinque estenuanti cicli di chemioterapia, Chelsea ha ricevuto una telefonata molto importante. “Quando ho ricevuto la telefonata sono caduta a terra e poi ho abbracciato Molly per cinque minuti”, ha detto a WKBO. La bambina ha superato molto più di quello che molte persone superano in una vita intera ed è ora in fase di remissione. Per festeggiare le buone notizie ricevute la sua famiglia ha in mente di fare un viaggio al mare. Durante le cure Molly non poteva fare bagni né giocare in acqua, cosa che adora, a causa dell’ago cannula che aveva sul petto. Adesso può finalmente giocare per tutto il tempo che vuole.
La famiglia è felicissima che il cancro sia in fase di remissione, ma sa di non poter abbassare la guardia. “Il neuroblastoma ha un alto rischio di ricaduta”, ha detto la madre a People. Molly ha dunque iniziato ad assumere un medicinale che aiuta a prevenire le ricadute. Dovrà prenderlo per due anni e dovrà sottoporsi a ecografia ogni tre mesi.
Il neuroblastoma è un cancro che comunemente affligge i bambini sotto i cinque anni. È il risultato di cellule del sistema nervoso non mature e può svilupparsi in diverse parti del corpo, ma la maggior parte delle volte si trova vicino alle ghiandole surrenali. Cure tipiche includono operazioni, chemioterapia, radioterapia, trapianto di midollo o immunoterapia. Le cure di un paziente dipendono dallo stadio del suo neuroblastoma. Il tasso di sopravvivenza, che dipende dal fattore di rischio del bambino, è variabile, ma tipicamente è più alto del 50%. Le statistiche non ingannino, però: il neuroblastoma può essere un cancro molto difficile da curare, specie se diagnosticato al quarto stadio.
Redazione Nurse Times
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