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“La dottoressa si è rifiutata di visitarmi perché sono troppo grassa”

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La denuncia di una paziente: "La dottoressa si è rifiutata di visitarmi perché sono troppo grassa"
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Una brutta storia che arriva da una struttura pubblica abruzzese. I responsabili della Asl: “Sono in corso approfondimenti per verificare con precisione quanto accaduto”

È stato terribile ricevere un trattamento del genere. Mai mi sarei aspettata di essere umiliata in questo modo in una struttura pubblica. A ferirmi è stato soprattutto il tono utilizzato dalla dottoressa”. È con questi toni che una madre 27enne di Chieti ha raccontato a Il Messaggero l’assurda disavventura di cui purtroppo è stata protagonista.

Una disavventura per certi versi inspiegabile. Ieri mattina (25 luglio) la signora aveva in programma una visita ginecologica al consultorio della Asl, ma… Come lei stessa ha raccontato:

“Sono arrivata al consultorio intorno alle 9.20, accompagnata da mia cugina. Quando è arrivato il mio turno, mi sono seduta di fronte alla dottoressa e le ho detto che ero lì per una visita. Era presente anche un’assistente. La dottoressa ha subito reagito in modo stizzito: sei troppo grassa, non vedi che pancia hai? Come faccio io a visitarti? Non riuscirei a vedere l’utero. Devi scendere di peso. La visita non è mai iniziata: quel medico si è rivolta subito nei miei confronti con un tono alterato e non avuto né tempo né forza di reagire. A quel punto mi ha fatto un’impegnativa per andare a eseguire un’ecografia da un privato”.

Un’ecografia da un privato? Comunque… La signora, appena uscita dalla stanza, ha iniziato a piangere a dirotto, consolata da sua cugina. E ha presto deciso di chiamare il 112 per far intervenire i Carabinieri, che una volta sul posto hanno ascoltato sia la paziente sia il medico specialista ambulatoriale convenzionato che non l’ha visitata.

Ma la rabbia della 27enne non si è fermata qui: “Ho riferito alla responsabile del consultorio quello che era accaduto e la risposta di tutto il personale della struttura è stata immediata: hanno preso a cuore la mia situazione e hanno cercato di risolvere il problema. Gli altri operatori sono stati dunque molto educati e disponibili nei miei confronti, contrariamente alla dottoressa che avrebbe dovuto visitarmi” ha dichiarato.

E i responsabili della Asl? Hanno provato a scusarsi, anche se forse ciò non basterà a scongiurare che la triste vicenda vada a finire in un’aula di tribunale: “Esprimiamo rammarico per quanto accaduto. Il personale interno alla struttura si è messo subito a completa disposizione della ragazza, dandole sostegno psicologico e fissandole con celerità un nuovo appuntamento, in programma venerdì, con un’altra ginecologa. La paziente ha confermato la propria stima nei confronti della struttura. In ogni caso sono in corso approfondimenti per verificare con precisione quanto accaduto”.

Alessio Biondino

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