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Istituita la Federazione nazionale degli Ordini della professione sanitaria di fisioterapista

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Fisioterapista di famiglia, Bracciantini (Aifi): "Abbiamo parecchi dubbi. Serve quello di comunità"
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Il riconoscimento ufficiale è arrivato ieri, in occasione della Giornata mondiale della fisioterapia, con il decreto firmato dal ministro Speranza, che istituisce anche gli Ordini territoriali. Piero Ferrante, presidente della Commissione nazionale d’Albo dei fisioterapisti: “Un nuovo inizio per 68mila professionisti”.

Piero Ferrante

“È una cosa forte, che generazioni di fisioterapisti hanno voluto. Ne sono passati di colleghi che hanno sperato in questo momento. Non posso non pensare a uno in particolare, di cui non farò il nome, ma tutti noi sappiamo di chi parlo. Se lui fosse qua, farebbe la ola molto più di tutti noi. Ma noi siamo qui anche per lui, e questo percorso ha visto il suo esito anche per quello che è stato fatto”. Così Piero Ferrante, presidente della Commissione nazionale d’Albo dei fisioterapisti, in occasione della conferenza stampa di presentazione della Giornata mondiale della fisioterapia, organizzata ieri a Roma dall’Aifi nella Sala Zuccari del Senato, dopo che il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha annunciato l’istituzione della Federazione nazionale degli Ordini della professione sanitaria di fisioterapista (vedi il decreto allegato).

“Non posso non pensare agli uomini e alle donne, ai colleghi e alle colleghe fisioterapiste che ogni giorno si relazionano, e in questo modo vedono più chiara la loro identità, la loro casa, la loro famiglia – ha aggiunto Ferrante -. Questo non è l’anno zero, perché noi fisioterapisti entriamo nelle famiglie e nelle loro sofferenze, cerchiamo di farci portatori sani di istanze delle sofferenze delle famiglie. In questo modo sarà sicuramente più facile perfezionare. Quindi non l’anno zero, ma l’anno uno. Mi riallaccio con piacere alle parole del ministro: è un inizio, non un traguardo. E su questo sono perfettamente d’accordo con lui”.

Sempre Ferrante: “È un nuovo inizio che noi accettiamo con piacere, perché l’Ordine è un luogo di riconoscimento, di confronto, ma anche di condivisione e collaborazione fra tutte le professioni sanitarie, e solo quando saremo pronti a mettere a punto al cento percento la nostra macchina organizzativa, mettendoci in relazione con tutte le professioni sanitarie, in primis quelle di cui abbiamo fatto parte e che ringraziamo, saremo capaci di essere più attenti, più accorti, più efficaci e più efficienti”.

Perché l’Ordine dei fisioterapisti? “Innanzitutto – ha spiegato Ferrante – per poter dire ‘presente’ in prima persona alle mutate condizioni del cittadino. Poi per poter affrontare a piene mani le sfide che il Pnrr ci sta ponendo, per poter essere ancor più fattivi, ove possibile, nel mettere a punto la nostra vita professionale, che spesso si interseca con la nostra vita professionale”.

E ancora: “L’Ordine dei fisioterapisti è qualcosa che ci accompagnerà e sarà di supporto non solo a livello centrale, ma, ove possibile, ancor più a livello periferico, dove sarà possibile intercettare i bisogni dei cittadini e delle diverse realtà sanitarie regionale a livello locale, ed essere efficienti ed efficaci. Mi piace chiudere citando un concetto espresso dal ministro: tutta la nostra attività, prima umana e poi professionale, è plasmata attorno a quel meraviglioso articolo 32 della Costituzione italiana”.

Infine i ringraziamenti di rito: “Grazie alle istituzioni che ci sono state accanto, ai politici che ho ‘stalkerizzato’, ai miei colleghi della Commissione nazionale, ai territori, a tutti i 68mila professionisti che oggi vedono un nuovo inizio della loro vita professionale. E grazie al ministro e al ministero della Salute, che non ci hanno mai fatto sentire soli”.

Le parole di Roberto Speranza – Così, invece, il ministro Speranza ha annunciato l’istituzione: “Ho firmato il decreto che istituisce gli Ordini dei fisioterapisti. È un riconoscimento del ruolo importante di questa professione sanitaria. Nella Giornata mondiale della fisioterapia dobbiamo valorizzare sempre più ogni donna e ogni uomo del Sistema sanitario nazionale, il nostro bene più prezioso”.

Finora i circa 70mila fisioterapisti italiani erano rappresentati in un Albo nazionale all’interno del maxi Ordine dei Tsrm-Pstrp, insieme a tutte le atre professioni sanitarie. Adesso saranno invece rappresentati dagli Ordini della professione sanitaria di fisioterapista, a livello territoriale, e dalla Federazione nazionale degli Ordini della professione sanitaria di fisioterapista, a livello nazionale. Ambedue saranno regolati in base alla nuova disciplina odrinistica stabilita con la riforma Lorenzin del 2018.

“Questo è un risultato importante, frutto di un lavoro che inizia da lontano e che ora possiamo ufficializzare dopo il parere del Consiglio di Stato – ha dichiarato Speranza -. I fisioterapisti erano già prima un pezzo importante del Ssn, e oggi lo sono ancora di più. Siamo in un tempo eccezionale, serve investire di più nelle donne e negli uomini del nostro Sistema sanitario nazionale. Siamo riusciti ad aumentare le risorse, ma è solo un punto di partenza. Dobbiamo mantenere il livello di spesa per la sanità al 7% sul Pil. La partita del personale è quella decisiva: bisogna superare silos chiusi e tetti di spesa”.

Il commento di Teresa Calandra, presidente Fno Tsrm-Pstrp – “E’ un momento importante per i fisioterapisti, che in Italia festeggiano la firma del decreto di istituzione degli Ordini e della relativa Federazione”, ha detto la presidente Teresa Calandra.

“Il decreto – ha aggiunto – non cambia la sostanza della rappresentatività istituzionale dei fisioterapisti-Iinfatti dal 2018, al pari delle altre 18 professioni, di cui due già precedentemente ordinate, hanno trovato nei Consigli direttivi e nelle Commissioni di albo degli Ordini, nel Comitato centrale e nella Commissioni di albo nazionale della relativa Federazione nazionale dei TSRM e PSTRP la loro rappresentanza istituzionale e professionale. Ciò che cambia è che ora potranno esprimerla in modo non mediato, senza dover mai prima fare i conti con le istanze di altre professioni, e questa potrebbe non essere la modalità di maggior utilità, anche se legittima. Stare insieme è difficile, ma se ci si confronta in modo costruttivo, si ottengono i risultati migliori, perché questi sono la sintesi impegnativa, a volte forzata, di più storie, di più visioni, di più sensibilità, di più competenze, di più esperienze”.

Ancora Calandra: “In questi pochi anni confidiamo di aver trasferito anche ai fisioterapisti il valore della rinuncia alla rivendicazione corporativa a favore di interessi plurali e di sistema, base sulla quale i tecnici di radiologia, quale frutto della loro pluridecennale esperienza istituzionale, hanno costruito la loro filosofia, quella che ha consentito di dare gambe alla Legge 3/2018 e di realizzare ciò che poi è diventato il maxi Ordine, che nella pratica si è concretizzato in quelli che erano gli ex Collegi dei TSRM”.

I commenti delle forze politiche – “La figura del fisioterapista va inserita a pieno titolo nella riforma del Sistema sanitario territoriale – ha commentato Annamaria Parente, presidente della commissione Sanità in Senato -. Dobbiamo dare il giusto riconoscimento a tutti quei professionisti che durante la pandemia sono stati vicini ai cittadini, dimostrando quanto sia fondamentale il loro lavoro”.

Così, invece, Paola Boldrini, capogruppo Dem in Commissione Sanità al Senato: “Bisogna mettere al centro il paziente, con le sue esigenze e le sue problematiche. Una, per esempio, è quella di essere troppo distanti dalle strutture. Proprio per questo ho presentato anche un progetto di legge sul fisioterapista di comunità”.

Infine Beatrice Lorenzin, ex ministro della Salute: “Un nuovo Ordine assume un rilievo anche nei confronti della pubblica amministrazione e dello Stato. E’ un elemento di sorveglianza attiva rispetto alla qualità e professionalità degli iscritti. Non dobbiamo dimenticare l’abusivismo professionale. Così diamo più garanzie ai pazienti. Dall’altro lato si possono immaginare percorsi di ricerca e una maggiore professionalizzazione”.

ALLEGATO: Decreto istitutivo degli Ordini e della Federazione

Redazione Nurse Times

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