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Ipasvi: immediata riapertura dei concorsi per infermieri nelle asl liguri

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Campostano (trib. del malato), Gagliano (pres. Genova), Viale, Falli, Borri (Pres Imperia) e Bona (Pres. Savona)

Si è svolto ieri 28 ottobre a Genova, all’NH Hotel di via Piaggio, l’evento di formazione rivolto ai professionisti Infermieri liguri, dal titolo “Proposte e sviluppo nel processo di riorganizzazione del S.S.R. in Liguria: la voce degli infermieri”, ripreso in un nostro precedente articolo, incontro accreditato nel sistema ministeriale della formazione continua che sarà poi replicato nelle altre città capoluogo di provincia, entro la fine del 2015.
Il corso, completamente gratuito, è stato gestito con i finanziamenti dedicati dalla Federazione alle iniziative comuni dei Coordinamenti regionali.

 Falli (pres. La Spezia) e Mangiacavalli (pres. nazionale)
Falli (presidente La Spezia) e Mangiacavalli (Presidente
nazionale)

Il Coordinamento regionale dei Collegi IPASVI Liguria ha così invitato la Presidente Nazionale Barbara Mangiacavalli, che ha presentato le attuali tematiche professionali.

Dalla Liguria parte oggi una rivoluzione culturale che interesserà tutta l’Italia – sottolinea la presidente Mangiacavalli – e che contribuirà alla crescita degli Infermieri Italiani. Così come in passato questa piccola regione può fare la differenza e può esportare in Italia i suoi modelli assistenziali, che traggono origine da una storia infermieristica che ha restituito personaggi importanti per la nostra categoria

Fra queste è molto attuale il ruolo che in alcune Regioni ha permesso sia l’accresciuta autonomia e competenza professionale degli Infermieri, sia un notevole incremento dell’offerta di salute ai cittadini con riduzione degli sprechi.

Come è possibile? Sono state presentate alcune reali esperienze in essere da anni, come quella dell’Infermiere di famiglia in Friuli che permettendo ai malati cronici di restare a casa, con la costante periodica presenza di Infermieri esperti, ha ridotto del 19% i ricoveri e gli accessi inutili ai pronto soccorsi di quella regione. Con risparmi ingenti e soddisfazione certa.

Analoga esperienza di interesse vero è quella toscana sul “see and treat” (modalità di gestione dei malati al pronto soccorso, che vede l’Infermiere maggior protagonista), che ha prodotto esiti favorevoli (molta meno ressa nelle sale di attesa); questi dati furono forniti dall’allora assessore regionale alla Salute toscana, Daniela Scaramuccia, come positivi e certi.

Così come le unità ospedaliere a gestione infermieristica del Lazio e dell’Umbria (dette UDI), che hanno portato le ASL a risparmi ingentissimi, senza per questo diminuire la qualità dell’assistenza, ma anzi motivando di più il personale in servizio e creando – finalmente – diverse risposte organizzative al profondo cambiamento, e alla crisi strutturale, della Sanità nazionale.

Questi e altri progetti sono stati presentati all’Assessore al welfare ligure, SONIA VIALE, e al Presidente commissione sanitaria regionale MATTEO ROSSO, presenti ai lavori.
Entrambi sono intervenuti riconoscendo una opportunità importante nella professione infermieristica.
Sonia Viale aveva appena visitato uno degli istituti ”RSA” genovesi ricavandone un positivo parere sull’attività degli Infermieri e ha condiviso questa sua sensazione con la platea; Matteo Rosso ha ricordato le iniziative politiche, inclusi disegni legislativi pro categoria, avviate da tempo con la Regione (Rosso è stato consigliere di minoranza nell’ultima legislatura e ora siede tra i banchi della maggioranza, dopo il voto regionale di maggio).
Era presente anche ADELE COMPOSTANO, rappresentante regionale del tribunale del malato, che ha parlato del rapporto fra le varie componenti della assistenza come strategico e utile a tutti: ovviamente, in particolare a chi ne ha bisogno.

I quattro presidenti hanno poi indicato le tre priorità assolute per la categoria in Liguria:

  • immediata riapertura dei concorsi nelle asl liguri per assumere Infermieri (oggi l’età media regionale dei dipendenti Infermieri delle ASL liguri supera i 47 anni);
  • ridefinizione dei parametri assistenziali, oggi ritenuti rigidi e poco performanti,  nelle RSA e nelle strutture private della Liguria;
  • incentivo, sviluppo e sostegno della libero professione infermieristica con ipotesi nuove, come l’Infermiere di quartiere e l’ambulatorio infermieristico di città.

 

 

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