E’ di ieri il nostro articolo che riprendeva gli insulti lanciati sul web da un sedicente medico anestesista (VEDI) nei confronti degli infermieri
Interviene la Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche, mettendo in atto tutte le forme di tutela della professione comprese quelle legali, ma avverte “Le misure già in campo da parte della FNOPI e quelle che spettano agli OPI. Ma attenzione a non cadere nelle provocazioni mettendosi sullo stesso piano di chi offende, rischiando di rendere un boomerang gli interventi intrapresi a tutela della professione”
Si verifica saltuariamente, e in questo periodo a fronte di una situazione particolare sui social, che singoli individui a titolo personale e non rappresentanti istituzioni, associazioni o altri enti, adottino espressioni denigratorie e lesive nei confronti degli infermieri.
I fatti riguardano persone iscritte ad altri Ordini che offendono gli infermieri con insulti e parole pesanti e irriguardose verso la professione, senza un dichiarato motivo e senza alcun fondamento su cui questa sequela di inutili insulti possano basarsi.
In questo senso la Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche ha già scritto ufficialmente alla Federazione competente perché, come i nostri Codici deontologici prevedono, prenda provvedimenti e/o comunque accerti le responsabilità e faccia in modo di far finire questo inutile, dannoso e offensivo atteggiamento. Siamo in attesa di una risposta ufficiale.
Rispetto alla gravità dei fatti, tuttavia ha anche consultato e attivato i propri legali per stabilire i limiti oltre i quali questi configurino ipotesi di reato.
Resta tuttavia come altra faccia della medaglia l’atteggiamento di alcuni colleghi infermieri che replicano agli attacchi con insulti e spesso minacce altrettanto pesanti.
Essenziale è però che questo non venga ribaltato all’interno della professione infermieristica da atteggiamenti umanamente comprensibili, ma altrettanto inaccettabili, con risposte aggressive da parte degli infermieri, sicuramente generate dalle affermazioni di certi personaggi, anche intenzionalmente, ma su cui invitiamo i colleghi a non cadere in simili provocazioni.
I presidenti degli OPI, in presenza di comportamenti disdicevoli da parte degli iscritti, pur comprendendo il sentimento di ira e rancore che certe parole generano, sono costretti a intervenire secondo le regole e in qualità di Ente sussidiario dello Stato per mettere fine a un battibecco che in questo modo rischia di rappresentare un circolo chiuso di insulti e scambi di improperi e anche un danno di immagine a doppio senso per entrambi le professioni, che non davvero fa bene a nessuno.
Inoltre, la FNOPI si trova in difficoltà sia rispetto alle richieste di intervento verso l’autore degli insulti agli infermieri presso la Federazione di cui questa fa parte, sia rispetto a eventuali interventi giurisprudenziali, nel momento in cui l’atteggiamento di alcuni suoi iscritti configura le stesse ipotesi e le stesse condizioni verso cui si svolge l’azione, ma non solo.
Ci sono infatti situazioni in cui la Federazione, Ente sussidiario dello Stato, non ritiene (per opportunità, per connotazione normativa e per etica) rendere sempre e necessariamente visibili le proprie scelte, dando in pasto ai meccanismi social le azioni che mette in campo. Diversa sarebbe la situazione se le affermazioni denigratorie arrivassero da organismi diversi e non da singoli.
Questo per tranquillizzare i colleghi sui percorsi già in essere e per invitarli a cessare un inutile quanto controproducente meccanismo di botta e risposta che non fa altro che rafforzare le provocazioni studiate ad arte.
Accogliamo le indicazioni della FNOPI ed invitiamo tutti i professionisti della sanità ad evitare di cadere in facili provocazioni evitando di scendere allo stesso livello di chi, provocando, cerca di attirare a se le attenzioni dei media.
Redazione NurseTimes
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