Lo sostiene l’Energy Policy Institute (EPIC) dell’Università di Chicago, che ha condotto uno studio sulla qualità dell’aria, giungendo alla conclusione che l’inquinamento fa più danni di fumo e alcol.
L’inquinamento atmosferico rappresenta un rischio maggiore per la salute globale rispetto al fumo o al consumo di alcol, soprattutto in Asia e in Africa. E’ quanto emerge da uno studio dell’Energy Policy Institute (EPIC) dell’Università di Chicago. Secondo questo rapporto sulla qualità dell’aria globale, l’inquinamento da particelle sottili emesse dai veicoli a motore, dall’industria e dagli incendi rappresenta infatti “la più grande minaccia al benessere fisico nel mondo”. Questi frammenti aumentano la possibilità di sviluppare malattie polmonari, cardiache, ictus o cancro.
Quali sono le zone più inquinate?
Le regioni del mondo più esposte all’inquinamento atmosferico sono quelle che ricevono meno mezzi per combattere questo rischio, osserva il rapporto. “C’è un profondo divario tra i luoghi in cui l’aria è più inquinata e quelli in cui la maggior parte delle risorse viene impiegata per risolvere questo problema”, spiega Christa Hasenkopf, direttrice dei programmi sulla qualità dell’aria dell’EPIC.
Se esistono meccanismi internazionali per combattere l’Hiv, la malaria o la tubercolosi, come il Fondo Globale che stanzia 4 miliardi di dollari all’anno nella lotta contro queste malattie, non esiste alcun equivalente per l’inquinamento atmosferico. “Eppure esso riduce l’aspettativa di vita media di una persona nella Repubblica Democratica del Congo e in Camerun più di queste patologie”, sottolinea lo studio.
Effetti dell’inquinamento in Asia
Nell’Asia meridionale, la regione del mondo più colpita dall’inquinamento atmosferico, gli effetti sulla salute pubblica sono molto pronunciati. Secondo l’EPIC, gli abitanti del Bangladesh potrebbero guadagnare 6,8 anni di aspettativa di vita se fosse rispettata la soglia raccomandata dall’Oms. La capitale dell’India, Nuova Delhi, è considerata la “megalopoli più inquinata del mondo”.
L’inquinamento in Cina
La Cina ha “compiuto notevoli progressi nella lotta contro l’inquinamento atmosferico”, ha affermato Hasenkopf. L’inquinamento atmosferico medio nel Paese è infatti diminuito del 42,3% tra il 2013 e il 2021, ma rimane sei volte superiore alla soglia raccomandata dall’Oms. Se questo progresso continuasse nel tempo, la popolazione cinese dovrebbe guadagnare in media 2,2 anni di aspettativa di vita, secondo l’EPIC.
La lotta all’inquinamento negli Stati Uniti e in Europa
Negli Stati Uniti, il programma federale Clean Air Act ha contribuito a ridurre l’inquinamento atmosferico del 64,9% dal 1970, consentendo all’aspettativa di vita media degli americani di aumentare di 1,4 anni. In Europa il miglioramento della qualità dell’aria negli ultimi decenni ha seguito la dinamica di quello osservato negli Stati Uniti, ma persistono profonde disparità tra l`est e l’ovest del continente.
Redazione Nurse Times
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