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Infermieristica militare, presentata denuncia per accertare l’esercizio abusivo di professione

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Infermieristica militare, presentata denuncia per accertare l’esercizio abusivo di professione
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A depositarla è stato il Sindacato dei Militari, in vista del convegno organizzato dalla Fnopi.

Infermieristica militare, presentata denuncia per accertare l’esercizio abusivo di professione 1

Il Sindacato dei Militari ha depositato ieri una denuncia per chiedere all’autorità giudiziaria di compiere indagini finalizzate ad accertare l’esistenza di eventuali violazioni dell’articolo 348 c.p. (esercizio abusivo di una professione) presso le strutture del ministero della Difesa. Lo ha fatto, come si legge in una nota, per “tutelare gli iscritti all’organizzazione sindacale, nonché i fruitori delle competenze degli infermieri militari, esercitate in virtù del servizio e delle collaborazioni già in essere tra sanità militare e civile, e i fruitori dei servizi erogati dalla sanità militare”.

La stessa nota precisa: “Il segretario generale del Sindacato dei Militari, Luca Marco Comellini, appresa la notizia dell’imminente svolgimento dell’importante convegno organizzato dalla Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi), dal titolo ‘III giornata dell’infermieristica militare e delle forze di polizia’, realizzato con il patrocinio del ministero della Difesa, auspica un immediato e severo intervento del presidente della Federazione, dott.ssa Barbara Mangiacavalli, teso a ottenere il pieno rispetto delle norme vigenti in materia di esercizio delle professioni infermieristiche in ambito militare”.

Il sindacato ricorda inoltre: “La norma punisce con la reclusione da sei mesi a tre anni, e con la multa da euro 10.000 a euro 50.000, chiunque abusivamente eserciti una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato. Inoltre il medesimo articolo 348 c.p. prevede la pena della reclusione da uno a cinque anni e della multa da euro 15.000 a euro 75.000 anche nei confronti del professionista che ha determinato altri a commettere il reato o ha diretto l’attività delle persone che sono concorse nel reato medesimo”.

Redazione Nurse Times

Fonte: Sindacato dei Militari

 

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