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Sette infermieri licenziati in Germania per aver rifiutato il vaccino anti Covid

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Teramo, paresi facciale per un'infermiera dopo il vaccino anti-Covid. Asl: "Nulla di grave"
Pharmacy Manager Shannon Baker prepares a syringe for the new COVID-19 vaccine to be administered to a Lifespan Health Care worker, Monday, Dec. 14, 2020, in Providence, R.I. (AP Photo/Elise Amendola)
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In una struttura sanitaria a Dessau, città nel land della Sassonia-Anhalt, sette infermieri di una clinica in Germania sono stati licenziati dopo aver rifiutato la somministrazione del vaccino anti Covid.

Rene Willmer della direzione del servizio infermieristico non riesce a capire l’esitazione dei suoi ormai ex dipendenti. Adesso lui e i restanti 24 colleghi sono stati vaccinati. Dal 1° marzo non vogliono più avere personale non vaccinato che si prende cura dei loro pazienti. “Penso che tutti coloro che lavorano nell’assistenza infermieristica dovrebbero avere abbastanza buon senso da sapere che il vaccino è  importante e che deve essere fatto“, ha detto.

A riportare il fatto è l’emittente radiofonica locale MDR (in Italia ripreso da fanpage.it). “Ci è stato dato un ultimatum di tre giorni ed erano le 12:00. Poco dopo le 12:00, abbiamo ricevuto l’avviso di licenziamento”, ha spiegato uno degli infermieri licenziati in Germania per aver rifiutato il vaccino anti Covid. “Non rifiuto il vaccino, -spiega, – volevo solo un po’ di tempo per riflettere “.

In Italia può un datore di lavoro imporre il vaccino anti-Covid?


La questione, molto delicata, è agli inizi visto l’attuale carenza di dosi del farmaco ma già sono stati sviluppati i primi pareri favorevoli alla vaccinazione obbligatoria dei dipendenti e contrari.

I pareri si basano sull’articolo 32 della Costituzione che sancisce la libertà di rifiutare qualsiasi trattamento sanitario, ivi comprese le vaccinazioni, salvo quello per il quale la legge istituisca un obbligo. Ne abbiamo recentemente parlato in un articolo su Nurse Times (clicca per leggerlo).

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