Emergono nuovi particolari relativi al caso dei due infermieri e dell’operatore socio sanitario licenziati presso l’ospedale Maggiore di Bologna.
A fornire maggiori dettagli è il legale di due dei tre dipendenti licenziati. Attraverso le proprie dichiarazioni rilasciate al sito “BolognaToday”, ha spiegato come sarebbero andati realmente i fatti, sottolineando come “non ci siano state conseguenze sui pazienti”
Quali sono stati i tempi del provvedimento? «I fatti risalgono alla metà di gennaio (la notte fra il 14 e il 15), la contestazione è arrivata l’11 febbraio, io li ho accompagnati in commissione disciplina il 22 marzo e venerdì 31 maggio è giunto il provvedimento di licenziamento. Nel frattempo l’infermiere e l’oss hanno continuato a lavorare sottostando ai loro turni».
Hanno altri provvedimenti disciplinari sulle loro spalle? «Assolutamente no, nessun richiamo in tanti anni. Anzi, entrambi hanno collezionato tante lettere di ringraziamento e di affetto da parte dei degenti che hanno assistito e anche dopo la comunicazione della contestazione hanno svolto le loro mansioni con premura».
E adesso che cosa accadrà? Come vi muoverete? «Succede che come loro legale impugnerò il licenziamento chiedendo la reintegra e qualora l’ospedale non rispondesse dovrò fare un ricorso al tribunale del lavoro. Ricordo che nel pubblico impiego, a differenza del privato, per il licenziamento ingiusto è prevista appunto la reintegrazione nel posto di lavoro».
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