Il 15 ottobre gli infermieri manifesteranno a Roma per rivendicare il loro diritto ad una contrattazione fuori dal comparto
In piazza per un contratto tutto nostro, rivendicare l’estinzione di tutte le graduatorie attive e l’avvio di una stagione di corpose assunzioni con la progressiva stabilizzazione dei precari mettendo così fine al precariato.
Infermieri in piazza per rivendicare una stagione di mobilità volontaria che riporti a casa i troppi professionisti bloccati fuori dalle loro regioni con tutti i disagi che ne conseguono.
In piazza per rivendicare la fine dell’odioso problema del demansionamento e dello sfruttamento selvaggio dei colleghi, per rivendicare anche la fine del vincolo di esclusiva che ci impedisce di fare altre cose e ci preclude altre forme di guadagno.
Un appuntamento storico quindi che nasce nasce dal profondo malcontento all’interno della professione e che non finirà con la giornata del 15 ottobre.
Anzi questa data segnerà l’inizio di una stagione di lotta e di determinazione al perseguire gli obiettivi della professione perché sono convinto che ci sarà bisogno di un cammino arduo e rigoglioso per ottenere tutto ciò.
Non basta il buon senso, il credito accumulato durante la pandemia…
O l’essere stati definiti “eroi” nei momenti più bui…e nemmeno il sacrificio di centinaia di colleghi che si sono ammalati e sono morti per combattere questo virus.
Neanche aver dimostrato la nostra infungibilità in tutto questo terremoto per la sanità italiana.
Che tutto questo non basta lo dimostra il fatto stesso che ci dobbiamo ritrovare in una piazza per rivendicare tutto ciò!
E lo dobbiamo fare perchè i decisori, la politica, il Parlamento ed il nostro Governo finita la fase acuta, si è completamente dimenticato di noi, mettendosi la coscienza a posto con “due spicci” una tantum (per chi li ha ricevuti!).
Adesso basta! Siamo stanchi di essere presi in giro! Vogliamo ciò che è nostro diritto! Vogliamo che tutti se ne accorgano e che non si dimentichino più della questione infermieristica.
Il mio appello quindi è per l’unione di tutte le anime dell’infermieristica italiana.
Siamo in tantissimi, dobbiamo assolutamente essere una vera massa unita e compatta intorno alle nostre parole d’ordine. Non importa a quale sindacato siamo iscritti. Noi siamo prima di tutto infermieri…e come infermieri dobbiamo protestare, farci vedere, sentire e lottare per il nostro futuro e per quello della nostra professione!
Per onore del vero devo dire che a questo appuntamento si è iniziato a lavorare dalla metà di giugno sulla scia di diversi flash mob di grande successo organizzati dai sindacati infermieristici ed anche da alcuni gruppi di colleghi auto organizzati.
L’idea era quella di superare diffidenze e divisioni per presentarsi a Roma con un fronte unitario per dare maggiore forza ed incisività a questo movimento.
Non voglio annoiarvi raccontando quanto sia stato difficile ed estenuante tentare di mettere tutti, ma proprio tutti insieme e ci si era anche riusciti.
Si era fissata una data e si era concordato di scendere in piazza insieme; di dare una prova di unità. Restava solo trovare una piazza per raccoglierci tutti rispettando le norme anti – covid.
Da quel punto in avanti qualcuno ha deciso di indire una manifestazione autonomamente lo stesso giorno ed in una piazza troppo piccola per accogliere tutti.
Nessun tentativo per quanto ripetuto fino allo stremo ha fatto cambiare loro idea e così il 15 ottobre ci troveremo in due piazze diverse.
Non nego che per chi come me ed altri colleghi ha strenuamente lavorato per una manifestazione unitaria si stata una grossa delusione; ma si deve pur sempre andare avanti e tentare di fare il meglio possibile. Perciò l’invito è quello di ritrovarci tutti nella piazza unitaria.
Ma io sono fiducioso, credo e spero, confidando nel buon senso e nella lungimiranza dei segretari dei due più importanti sindacati infermieristici che si possa, prima del 15 ottobre, arrivare ad una soluzione unitaria anche sulla scorta delle pressioni degli iscritti.
Certamente c’è una storia di sgambetti e di scorrettezze reciproche di scelte discutibili dell’una e dell’altra parte, ma credo sia giusto e corretto in questo momento storico mettere da parte tutto questo.
Ognuno ha le proprie ragioni ed i propri torti: partiamo da qui e cerchiamo una soluzione dignitosa per tutti che ci consenta di manifestare insieme senza dare adito ad immagini di divisione.
Gli obiettivi sono comuni. La professione finalmente ha voglia e chiede a gran voce di lottare unita. Il momento storico è favorevole, evitiamo quindi di mettere il manico del coltello nelle mani sbagliate e cerchiamo di perseguire tutti insieme gli obiettivi di tutti gli infermieri.
Possiamo anche immaginare di mantenere le due piazze una più piccola difronte ai palazzi della politica ed una grande dove far confluire migliaia di colleghi, rispettando le misure anti-covid e rendere unitarie le due piazze.
Le soluzioni le possiamo trovare: questo è solo un esempio.
E’ arrivato il momento che i sindacati infermieristici mettano da parte le divisioni perchè il “dividi et impera” è il miglior espediente e/o alibi del decisore politico (alla vigilia del rinnovo contrattuale) per controllare e governare un popolo dividendolo, provocando rivalità e fomentando discordie.
Quindi basta personalismi, occupiamoci finalmente degli infermieri.
Infermieri da nord a sud isole comprese tutti insieme il 15 ottobre in piazza
Sindacati infermieristici uniti insieme agli infermieri una volta tanto in piazza
Facciamo del 15 ottobre una data storica facciamone l’inizio del riscatto della nostra professione
Angelo De Angelis
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