“Rimango perplesso quando sento di colleghi medici o infermieri restii a farsi il vaccino. Posso capire il cittadino che magari non ha delle basi scientifiche consolidate e non ha studiato medicina e può avere una certa riluttanza a farsi il vaccino, ma penso francamente che quei medici e quegli infermieri, se hanno ancora dei dubbi dopo aver visto ciò che è accaduto, probabilmente hanno sbagliato lavoro”. A parlare è il vice ministro della Sanità Pierpaolo Sileri.
Dello stesso avviso anche l’infettivologo Massimo Andreoni, il quale in un’intervista rilasciata al Messaggero ha dichiarato come “la vaccinazione anticovid per gli operatori sanitari, sia nelle Rsa che negli ospedali, dovrebbe essere obbligatoria. È un dovere etico-professionale. Altrimenti, meglio cambiare mestiere”.
Il 27 dicembre è partita la campagna di vaccinazione in Italia. I primi a ricevere l’antidoto sono stati medici, operatori sociosanitari in prima linea contro il coronavirus e gli anziani all’interno delle rsa, così come predisposto dal ministero della Salute.
Secondo Sileri, comunque, nella lista dei primi a ricevere il vaccino andrebbero inseriti anche i farmacisti e gli odontoiatri.
Inoltre, secondo Andreoni i medici restii a vaccinarsi “sono tantissimi, almeno un terzo non si vaccinerà. Non è credibile che ci sia un infermiere, un medico che sia un no-vax. Altrimenti vuol dire che è stato sbagliato dare la laurea a ciascuno di loro”.
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