Un nuovo sconcertante episodio di aggressione da parte di un familiare di un ricoverato, nei confronti di un’infermiera.
Questa volta è successo a Sarzana, dove una professionista ha dovuto lasciare il servizio, in piena notte, per finire quindi in pronto soccorso come utente.
L’infermiera in servizio ha ricevuto uno spintone sbattendo rovinosamente la testa sul carrello.
L’OPI della Spezia attraverso il suo presidente Francesco Falli torna a chiedere protezioni e garanzie.
“Fermo restando un ‘imbarbarimento’ dei rapporti sociali, un posto fisso di polizia nelle strutture ospedaliere principali favorirebbe un aspetto di dissuasione o, quantomeno, di intervento immediato. Purtroppo, esattamente come è accaduto con la sanità, anche nei confronti degli indispensabili servizi resi dalle forze dell’ordine si è stabilito, nel tempo, il contenimento dei costi, con risultati visibili a chiunque.
Crediamo che sia anche l’ora, da parte delle aziende sanitarie e dei datori di lavoro, di costituirsi in giudizio nei confronti di chi si comporta in questi termini; considerando che da questi personaggi e da queste azioni violente essi subiscono un impatto negativo sulla loro organizzazione, compresi costi vivi e documentabili con facilità, legati alla necessità di sostituire gli infortunati che, in alcuni casi, sono stati lontani dal servizio settimane intere”.
Come avvenne per una oss in servizio al pronto soccorso sarzanese, che alcuni anni fa ricavò fratture da colpi ricevuti da un aggressore.
“Come OPI spezzino offriamo alla collega coinvolta la tutela legale e valuteremo con il nostro avvocato se esiste la possibilità di costituirci parte civile.
E naturalmente massima solidarietà per lo spavento, la paura, l’oltraggio ingiusto ricevuto dalla infermiera durante il suo turno di servizio notturno”.
Redazione Nurse Times
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