Un’infermiera inglese ha salvato un bambino da morte certa dopo che un motoscafo lo aveva colpito.
Julie Burkitt, 51enne di Stockport, non ha esitato ad entrare in azione quando, durante le vacanze trascorse nell’isola greca di Zante, è stata testimone oculare di un tragico incidente.
L’infermiera, da 27 anni in servizio presso un reparto di terapia intensiva, stava bevendo un cocktail in un bar sulla spiaggia di Tsvilli, quando all’improvviso un motoscafo fuori controllo si è avvicinato pericolosamente alla riva.
“Non potevo credere ai miei occhi. Lavorando in terapia intensiva ho sempre potuto vedere le conseguenze degli incidenti. Non avevo mai potuto assistere ad una tragedia in diretta.”
L’infermiera prosegue il racconto della sua storia:
“Ho potuto vedere esattamente quello che sarebbe successo con alcuni secondi di anticipo ma non ho potuto fare niente per evitarlo. Il motoscafo ha travolto un bambino di 7 anni che stava nuotando vicino alla riva.
Non ho esitato a tuffarmi in acqua recuperando il corpo del bambino ormai ricoperto di sangue cercando di fare il possibile per riportarlo in vita.”
Julie, anch’essa mamma di un bambino di 8 anni, ha iniziato a praticare la procedura di rianimazione cardio-polmonare sul bambino, che presentava ferite gravissime provocate dalle eliche dell’imbarcazione.
Dopo circa dieci minuti sono giunti in aiuto i paramedici che hanno successivamente elitrasportato il piccolo in condizioni critiche presso l’ospedale di Atene.
Julie ha successivamente dichiarato: “Sono rimasta sconcertata dalle tecniche utilizzate dai soccorritori greci, che sicuramente non si sono dimostrati allineati con le procedure britanniche. Quando sono giunti sulla scena dell’incidente ho dovuto gestire io la situazione istruendoli sul da farsi e cercando di calmare i presenti in spiaggia.”
La mamma ha avuto una crisi isterica ma, grazie all’aiuto degli amici presenti in spiaggia è riuscita a tranquillizzarsi.
“Le procedure messe in pratica in questa situazione sono le stesse che adopero ogni giorno e per le quali sono formata. La cosa surreale è stata vedere tutta la scena con i miei occhi ma, la mia preparazione mi ha fatto dimenticare l’orrore di quanto visto permettendomi di aiutare il bambino.
La cosa più importante è che il bimbo possa sopravvivere ed io pregherò perché questo accada.”
Julie, infermiera nel reparto di Terapia Intensiva presso lo Stepping Hill Hospital, si trovava a Zante con la famiglia in occasione del matrimonio del figlio Kai.
Le indagini sull’incidente, ancora in corso, fanno pensare che fossero presenti solo tre persone sull’imbarcazione. Dopo lo scontro si sarebbero tuffate in acqua abbandonando la barca alla deriva in prossimità della spiaggia dove centinaia di bagnanti stavano prendendo il sole.
Tre ragazzi di 19, 22 e 30 anni sono stati fermati dalla polizia. Sarebbero i principali sospettati per quanto accaduto. Non è ancora chiaro se si tratti di turisti o abitanti dell’isola.
Simone Gussoni
Fonti: Mirror
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