Un giudice britannico ha stabilito che il trattamento di supporto vitale della piccola Indi Gregory, che soffre di sindrome da deplezione mitocondriale, sarà interrotto domani alle 14 nell’ospedale britannico in cui la bimba, otto mesi, è ricoverata.
I medici che l’hanno in cura al Queen’s Medical Center di Nottingham hanno detto che non si può fare altro, ma i genitori di Indi avevano chiesto che la bambina tornasse nella loro casa di Ilkeston, nel Derbyshire. L’Alta Corte, secondo quanto riporta la Bbc, ha invece stabilito che il suo trattamento termini in un hospice o all’ospedale.
Il giudice ha scritto nella sentenza che sarebbe “quasi impossibile” rimuovere il supporto vitale e svolgere cure palliative a domicilio. I genitori di Indi non sono riusciti a convincere la Corte d’Appello di Londra e i giudici della Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU), a Strasburgo, in Francia, a ribaltare la decisione.
L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù aveva accettato di curare Indi, ma il giudice ha respinto la richiesta di trasferire Indi a Roma. La premier Giorgia Meloni era scesa in campo direttamente, concedendo alla bambina la cittadinanza italiana e promettendo di fare il possibile per salvarla.
Cos’è la sindrome da deplezione del Dna mitocondriale
Con la definizione di sindrome da deplezione mitocondriale si indicano diversi disturbi genetici rari, caratterizzati dalla riduzione del numero di mitocondri all’interno delle cellule. Si tratta delle nostre “centrali energetiche”, il cui Dna ereditiamo interamente dall’ovulo materno. Alimentano le funzioni delle cellule, producendo oltre il 90% dell’energia di cui hanno bisogno.
Meno mitocondri significa minor energia, fino a limitare la capacità delle cellule di svolgere correttamente le loro funzioni. I sintomi si fanno sentire entro i primi due anni di vita. La sindrome può danneggiare i muscoli, il sistema gastrointestinale, il cervello e il fegato.
Le persone affette possono avere sintomatologie che differiscono tra loro. Stando a quanto viene riportato nella sentenza approvata dal giudice Justice Peel lo scorso 13 ottobre, Indi si trova in terapia intensiva con disturbi metabolici che stanno portando a “danni progressivi al cervello”, la cui integrità è minata anche da una “grave ventricolomegalia bilaterale” e da “accumulo di liquido spinale”. Infine la bimba ha sviluppato una tetralogia di Fallot che compromette il “normale flusso sanguigno attraverso il cuore”.
Redazione Nurse Times
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